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Domenica In, la madre del 15enne suicida a Senigallia: “Non vedo l’ora di incontrare Valditara, ci vuole legge contro il bullismo”

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Ieri, nel salotto del programma televisivo Domenica In, su Rai1, condotto da Mara Venier, è stata ospite la madre del ragazzo che si è tolto la vita a quindici anni a Senigallia, vittima di bullismo, insieme alla sua avvocata. Si è trattata di un’ospitata davvero commovente.

La critica della legale

“Negli ultimi giorni il ragazzo era costantemente con le auricolari nelle orecchie. Nessun docente gli ha mai messo una nota o segnalato la cosa ai genitori. Non si è ucciso per un quattro e mezzo a scuola: non ha mai saputo di averlo preso. C’è stato un assenteismo totale di calore nei confronti dei genitori. I docenti minacciano azioni legali per aver diffamato la scuola. Alcuni studenti considerati responsabili dopo quanto accaduto hanno pubblicato video su TikTok con faccine che ridono. Non parliamo di bambini ma di ragazzi grandi”, queste le parole della legale.

La commozione di Mara Venier

Mara Venier visibilmente emozionata, come riporta Il Corriere Adriatico, ha domandato alla mamma come sta: “Vado avanti, non vedo l’ora di incontrare il 6 novembre il ministro Valditara perchè non è possibile che ancora non ci sia una legge che tuteli i ragazzi dagli atti di bullismo. Questo deve cambiare. Non mi fermerò. Vorrei chiedere ai genitori di tutta Italia di denunciare”. Come scrive AnconaToday, la famiglia del ragazzo vorrà consegnare un dossier al ministro.

La conduttrice ha anche spiegato di aver provato a contattare la scuola del ragazzo per comprendere il punto di vista di docenti e dirigente, ma non c’è stata da parte loro alcuna risposta.

Valditara: “Non possiamo tollerare che il bullismo diventi un tratto di una certa gioventù”

Ecco come aveva commentato Valditara: “Profondo dolore e sgomento per il suicidio del giovane Leonardo, ai suoi genitori va il mio più sentito cordoglio. Il Ministero si è subito attivato per verificare, per quanto di propria competenza, le dinamiche dell’accaduto. Al di là delle singole responsabilità, che saranno accertate nelle sedi opportune, non possiamo tollerare che il bullismo diventi un tratto di una certa gioventù”.

“Dobbiamo eradicarlo dalla società, partendo dalla scuola e in collaborazione con le famiglie. È importante ripristinare, proprio a partire dalla scuola, alcuni principi, quali il rispetto delle regole, il valore assoluto della persona umana, la responsabilità individuale. Perché la scuola deve essere sempre un luogo sereno di crescita per tutti i nostri ragazzi. Per questo continueremo a lavorare con ancora maggiore decisione per contrastare la cultura della violenza e della prepotenza, dell’insulto e del dileggio”, ha concluso.