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Don Bianchi si scaglia su Twitter contro emergenza educativa, gender e LGBT. Una docente: “a scuola si insegna l’inclusione”

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Si continua ancora a parlare di emergenza educativa, rapporto tra famiglia e scuola e la richiesta dell’insegnamento dell’educazione sessuale a scuola, soprattutto dopo i fatti di cronaca delle ultime settimane. Ad alzare un polverone sul suo profilo Twitter sono le parole di Don Mirco Bianchi, il prete leghista di Gatteo a Mare che è diventato famoso per le sue dichiarazioni omofobe e la sua lotta contro il cantante e influencer Fedez.

Don Bianchi ha pubblicato un post al veleno: “Emergenza educativa: si propina ai bambini e ragazzi l’ideologia gender, LGBT ed il porno e poi ci si lamenta?”

Numerosi sono i commenti, pro e contro quest’uscita, ma uno è saltato all’occhio, quello di una docente: “Ma chi? Cosa? Quale sarebbe l’ideologia gender? Insegno da più di 20 anni, mi sfugge, me la spieghi lei, che scrive sti tweet ridicoli. Si vergogni di dire scempiaggini, lei che veste una tonaca. A scuola si insegna l’uguaglianza di genere, l’inclusione, il rispetto. E basta!”

Il video messaggio del ministro Giuseppe Valditara

Dopo i recenti casi degli stupri avvenuti a Palermo e Caivano, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha realizzato un videomessaggio rivolgendosi proprio ai ragazzi e alle scuole:

“La violenza sulle donne è una cosa ignobile, dobbiamo sradicare i residui di una cultura maschilista, machista nella società italiana e la scuola è fondamentale. La scuola costituzionale, quella che mette al centro la persona, una scuola aperta al territorio, centro moltiplicatore dello sviluppo del territorio.

Dobbiamo avviare dalle scuole una mobilitazione che coinvolga tutte le forze sociali, una grande mobilitazione che sappia dialogare in positivo con le famiglie. Dobbiamo affermare a partire dalla scuola la cultura del rispetto. Dobbiamo coinvolgere i ragazzi in prima persona, devono essere aiutati a prendere coscienza, a capire perché la parità e il rispetto sono il bene e invece la sopraffazione, la discriminazione, l’offesa alla dignità sono il male.

Cari ragazzi, un paese moderno è un paese che sa realizzare un’autentica parità fra uomo e donna. Un paese moderno parte da voi”.