La coincidenza della morte del priore di Barbiana – il prete educatore che in difesa dei suoi alunni si mise contro la chiesa e contro la scuola, pur restandovi sempre all’una e all’altra fedele – e della Lettera a una professoressa – sbandierata nelle piazze al pari dei pensieri di Mao e dell’immagine del Che – sarà una felice occasione per organizzare convegni e dibattiti a tutti i livelli, per la pubblicazione di studi, di ricerche, articoli, ecc.
L’augurio è che questo fermento di iniziative e di interesse verso don Lorenzo Milani sia pure occasione affinché finalmente si affronti la figura, l’azione e l’opera di un uomo che è stato uno ei protagonisti della vita sociale dell’ultimo cinquantennio del secolo scorso al di là dei tanti fraintendimenti e i pregiudizi di cui tante volte è stato vittima.
Come è fin troppo noto, centinaia sono stati, fino ad oggi, gli studi su questo prete educatore che ebbe come unica finalità della sua azione il riscatto dei poveri.
Tra le iniziative in atto bisogna annoverare anche la trasposizione scenica della Lettera a una professoressa a cura del Centro di resistenza culturale di Milano “Al Trebbo” che già da tre anni sta portando in giro in tutt’Italia la trasposizione scenica della Lettera ai giudici.
Si tratta della ricostruzione teatrale dei vari momenti della situazione vissuta dai ragazzi di Barbiana allorquando ebbero la notizia della Lettera ai cappellani militari, delle reazioni, della scrittura della Lettera ai giudici fino al processo e alla condanna.
Una riflessione serrata sulla guerra giusta per parlare, ed educare, alle responsabilità di cittadini e che ancora oggi ha un suo valore atteso che tante volte chi si dice pacifista, non sempre è anche vero costruttore di pace.
Anche la ricostruzione scenica della Lettera a una professoressa viene fatta nel rispetto rigoroso del testo milaniano con l’accortezza di non scadere nella tanto enfatizzata fiction dei nostri giorni.
Dal 15 al 17 marzo, questa seconda trasposizione scenica debutterà a Milano.
La durata delle rappresentazioni, e delle repliche presso scuole, centri giovanili, centri sociali, biblioteche, associazioni è di poco più di un ora al quale va aggiunto il tempo generalmente dedicato al dibattito.
Per eventuali contatti:
Il Trebbo, Centro di resistenza culturale Via De Amicis, 17 Milano