L’assessora all’istruzione della Regione del Veneto, commentando la notizia che nell’atto di indirizzo per il 2022, sottoscritto dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, si indica la strada di promuovere e potenziare l’attività di valutazione delle scuole, dei dirigenti scolastici e del personale docente, avviando un processo di revisione e rafforzamento del Sistema nazionale di valutazione, quale strumento di accompagnamento delle istituzioni scolastiche, ha dichiarato alla stampa: “Plaudo alla proposta del Ministro Bianchi. Nel lavoro svolto in tanti anni da assessori, lui dell’Emilia Romagna, io del Veneto, tante volte ci siamo chiesti su come valorizzare il grande lavoro degli insegnanti, quelli bravi, motivati, che si aggiornano e mettono a disposizione di una comunità educante.
“Solo prendendo coscienza del lavoro enorme che loro portano avanti, grazie alla valutazione positiva, si potrà parlare di un po’ di meritocrazia nella scuola. Anche perché così emergeranno coloro che motivati non sono e spesso ostacolano il percorso educativo e formativo. La scuola è fatta per la maggior parte da bravi insegnanti, che solo un sistema di valutazione può far emergere. Ritengo opportuno suggerire che la valutazione sia in entrata, perché la scuola non può essere il ripiego per chi non è riuscito a fare altre professioni. L’insegnamento è il massimo della vocazione e solo chi ama gli studenti e la scuola può fare l’insegnante. Spero che nella scuola ci sia anche questa selezione all’entrata”.
Questa della Donazzan è una vecchia proposta della destra, poi avallata anche da alcuni esponenti della sinistra, ritenendo così di migliorare la scuola, considerato che essa si regge esclusivamente sul valore e la bravura dei suoi insegnanti.
Ma c’è anche un’altra proposta, quella cioè di una visita psicofisica in entrata e in itinere di tutti i docenti, come è previsto per chi lavora a contatto col pubblico, in somiglianza della forze dell’ordine o dei piloti degli aerei.
Infatti, altrettanto delicato e importante è il compito di chi ha a che fare con ragazzi in età evolutiva i quali non possono relazionarsi con educatori i cui livelli di sicurezza psichica siano inadatti a entrare in una scolaresca o che dimostrino fragilità, inconsistenza, incapacità di misurarsi coi colleghi e la dirigenza, di chiusura al dialogo e così via.
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