Le donne mamme continuano ad essere discriminate in ambito lavorativo: lo ha detto di recente Papa Francesco, lo ha ribadito il segretario generale Cisl, Annamaria Furlan.
“Ha ragione Papa Francesco con le sue sempre illuminanti e sagge parole: ci sono ancora tante donne in Italia discriminate a causa della maternità o che non riescono a conciliare il lavoro con la famiglia, spesso senza le giuste tutele assistenziali, previdenziali e per la cura dei figli. Ecco perchè noi ci riconosciamo con profonda convinzione nell’appello del Pontefice: le donne hanno non solo il diritto di lavorare ma anche il diritto alla maternità”.
Furlan sostiene che “dobbiamo fare tutti di più per le donne e per il diritto alla maternità; istituzioni, imprese, sindacati. Anche il mondo dell’informazione, della cultura e della scuola possono dare un contributo importante per favorire l’armonizzazione tra lavoro e famiglia. Altri paesi europei si occupano e garantiscono meglio di noi questi diritti, con politiche specifiche, servizi più efficienti e destinando più risorse alla famiglia”.
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Come ha sottolineato Papa Francesco, il leader della Cisl, sostiene che bisogna “migliorare la qualità della vita dei lavoratori significa anche migliorare la qualità delle imprese, favorendo la corresponsabilizzazione e la partecipazione nell’interesse comune. Questa è una delle sfide sociali e culturali di questa stagione, che la Cisl rilancia a tutti gli interlocutori istituzionali politici e sociali per dare dignità al lavoro, favorire ancora di più l’occupazione delle donne e dei giovani, battersi per una società dove la maternità della donna sia considerata una opportunità di crescita e di sviluppo per la società”.
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