”Leggo di premi alla preparazione, alla conoscenza, al merito, di carriere possibili, di insegnanti esperti e senior. La vera rivoluzione sarà attuare le buone intenzioni, e devo dire la verità: non vedo nelle casse pubbliche tutti questi soldi”. Così Giorgio Rembado, presidente dell’Associazione nazionale presidi e delle alte professionalità della scuola, risponde ad un’intervista a Repubblica sui possibili sviluppi della riforma della Scuola che verrà presentata il 29 agosto prossimo anche in CdM.
Secondo Rembado, ”dopo sei anni di tagli, un miliardo non basta. Ci sono 750mila insegnanti, 8mila presidi, 250mila tra amministrativi e ausiliari, che ci facciamo con un miliardo?”. Il sindacalista ha detto che sta ”seguendo le anticipazioni e il dibattito, mi sono convinto che la vera novità del piano scuola che sarà firmato da Matteo Renzi non si vedrà nei contenuti. Di quelli parliamo da quindici anni. Si vedrà – dice Rembado – nella sua capacità di attuare davvero quei contenuti, ci accontenteremmo di una parte. Per capire, però, non basterà il 29 agosto prossimo, servirà un anno”.
Sugli stipendi degli insegnanti , Rembado, ricorda infine che ”siamo spaventosamente al di sotto di qualsiasi standard europeo”, conclude il sindacalista del primo sindacato italiani dei dirigenti scolastici. Una amara verità, che qualsiasi politica di rilancio delle professionalità legandole al merito non potrà di certo capovolgere.
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