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Dopo i risultati Invalsi, non sarebbe utile tornare ad una didattica più tradizionale?

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Un dato veramente allarmante che agita le notti insonni dell’estate 2023, un dato che è stato diffuso qualche giorno da in cui si evince che soltanto il 50% degli studenti usciti dall’esame di maturità comprende bene quello che legge e la matematica, purtroppo, si conferma la “bestia nera” degli studenti.

Si tratta di cifre ben peggiori di quelle dello scorso anno che, ovviamente, tengono conto anche dei due anni di DAD.

Cresce soprattutto il divario tra il Nord e il Sud dell’Italia soprattutto per le difficoltà linguistico-espressive e logico-matematiche. Queste analisi sono emerse dalla presentazione dei risultati Invalsi che rappresenta la “cartina di tornasole” della scuola italiana e soprattutto mette in luce una realtà che spesso si vuole sottacere o meglio nascondere sotto il tappeto.

Tuttavia che i dati delle prove Invalsi fossero peggiori non è una novità di cui meravigliarsi dal momento che sappiamo che gli studenti italiani non leggono e non scrivono più e quindi sono continuamente con gli occhi attaccati ad un cellulare e questo oggetto rappresenta per loro il “mammasantissima” e guai a privarglielo.

È gravissimo che uno studente che esce dalle scuole superiori non comprende un testo scritto e non lo sappia decodificare soprattutto perché ciò è sintomo del fallimento della scuola italiana.

Altro che scuola digitale, altro che scuola 4.0, qui si deve necessariamente fare un passo indietro, ossia tornare allo studio della grammatica italiana e del lessico, che urge a tutti i costi!

Qui ci vogliono regole ed esercizi di analisi grammaticale, analisi logica e analisi del periodi, di fonologia, morfologia e sintassi, nonché di lessico dal momento che gli studenti leggono ma non conoscono il significato delle parole.

La situazione, senza girarsi attorno, sta in questi termini ed è necessario intervenire perché non vorremmo che in futuro non lontano avessimo laureati che non sanno scrivere una relazione, compilare una domanda di partecipazione ai concorsi etc.

Questo pericolo, tuttavia c’è ed è marcato e se si avverasse sarebbe proprio una vera debacle sotto tutti gli aspetti.

Mario Bocola

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