Navigando all’interno della pagina Facebook del Partito Democratico si possono leggere gli umori, sicuramente poco sereni, degli iscritti al partito che hanno a cuore le sorti della scuola pubblica.
Per rendersi conto dei toni, si riportano alcuni commenti omettendo i nomi di chi pubblica per motivi di privacy:
- “Come si sta riducendo male questo PD, da sempre il mio partito e la mia casa, adesso sta diventando un comitato di annunci neoliberisti. Avete distrutto un partito, avete distrutto la Sinistra, avete distrutto la speranza e la voglia di migliaia di democratici di Sinistra come me che hanno dato molto a questo partito senza chiedere nulla oltre la dignità e la lotta per i propri ideali”.
- “Vergognatevi. Sono un insegnante abilitato e con 8 anni di servizio alle spalle, iscritto al PD dalla sua nascita, mi avete tolto tempo, salute e soldi. La tessera ve la rispedisco e col cavolo che vi voto più”.
- “Sarei curioso di sapere se c’è qualcuno che legge i commenti, per capire se si rendono conto che stanno creando un deserto intorno al PD”.
- “Vergogna! Ho sempre votato per la sinistra e me ne pento amaramente. Avete perso il mio voto definitivamente! Spero che lo facciamo anche altri. Avete finito di rovinare la scuola”.
- “Con la chiamata diretta avete di fatto reso legale la raccomandazione e avete dato fondi alle scuole private che sono spesso diplomifici per non dire altro. Complimentoni!! Mi raccomando votate ancora PD”.
- “Guai a mandarmi volantino sotto le elezioni, straccio la tessera ci avete solo ingannato ed illuso, con le assunzioni e la buona scuola”.
- “Ho la sinistra nel mio dna ma non mi sento assolutamente rappresentata da questo governo che, in cambio di potere e visibilità, sta svendendo tutti i diritti dei lavoratori. Ha cominciato con lo art 18 e sta proseguendo con ritmi da caterpillar nei confronti degli insegnanti… La colpa è anche nostra che non abbiamo riempito le piazze ma una cosa è certa non voterò mai più il PD”.
Forse questi commenti nel conteggio delle percentuali di consenso politico lasciano il tempo che trovano, perché potrebbero rappresentare una minoranza del Paese, ma a ben sentire, nasce spontanea una domanda: chi voterà in futuro il PD?