I ministri del Governo Meloni sembrano avere novità da vendere. Anche sul fronte dell’Istruzione. Dopo il liceo del Made in Italy, promosso nei giorni scorsi dalla premier Giorgia Meloni, poi dalla sottosegretaria Paola Frassinetti e infine dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, adesso un altro importante componente dell’Esecutivo rilancia la creatività tutta italiana. “L’Italia – ha detto la ministra dell’Università e della ricerca Anna Maria Bernini – è un Paese di persone talentuose e capaci. Non siamo ricchi solo di monumenti, ma anche di talento e umanità. Per questo al Made in Italy, che identifica il Mise, aggiungerei anche ‘created in Italy’”.
Parlando a Pisa, sabato 17 dicembre all’inaugurazione dell’anno accademico della Scuola S. Anna, la ministra ha detto che l’iniziativa servirebbe a “sottolineare la creatività italiana nota in tutto il mondo dove ci stimano molti di più di quanto non ci stiamo ci stimiamo noi stessi”.
Bernini ha aggiunto che ci vuole “ottimismo dopo due anni in cui tutti noi abbiamo perso tanto: abbiamo davanti ampi margini di miglioramento e sono sicura che questo Governo raggiungerà gli obiettivi che si è prefissato”, perché “stiamo lavorando bene e uniti. Al netto di quello che potete leggere sui giornali, la verità è davvero questa”.
La ministra dell’Università e della Ricerca ha quindi parlato dei giovani italiani, che non riescono ad avere spazio: “il problema non è la fuga dei cervelli ma è riuscire a farli tornare. Bisogna creare le condizioni di farli rientrare e lavorare insieme ai talenti italiani e attirare gli stranieri qui. Il problema però è che non siamo sufficientemente internazionalizzati”.
“Il governo – ha aggiunto – ha stanziato 9 miliardi di euro in ricerca e innovazione, un investimento che rappresenta la nostra sfida per il futuro, una sfida che la Sant’Anna ha raccolto aderendo ai centri nazionale di innovazione alimentare e agri tech come nuove forme del sapere”.
Bernini, infine, si è soffermata sull’umanesimo tecnologico: “sciences and humanities – ha detto – è il futuro. Ed è su questo che farò la mia mission alla guida del ministero: per questo oggi ho chiesto agli studenti della Scuola Sant’Anna quanti hanno scelto materie Stem nel breve incontro che ho avuto con loro prima di questa cerimonia”.
A livello universitario, “dopo avere raggiunto tutti gli obiettivi del 2022 per il Pnrr relativi al mio ministero – ha proseguito -, ora la sfida è concentrarsi sui punti fondamentali che dobbiamo raggiungere entro il 2026: housing studentesco per raggiungere la soglia di 100mila posti letto, ma anche migliorare l’azione di programmi che in teoria sono giusti ma che all’atto pratico fatichiamo a tradurli in finanziamenti con tutti i fondi a disposizione. Questo ci permetterà anche di andare oltre il 2026 e rendere costante il miglior finanziamento possibile per università, ricerca e innovazione”.
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