La FLC CGIL Calabria scrive una nota sul caso delle visite ispettive all’ATP di Cosenza.
Che la Pubblica Amministrazione in Calabria stia a metà tra un carrozzone malandato ed un porto delle nebbie, un terreno dove la fanno da padroni malaffare e clientelismo e spesso possano ben poco coloro che con determinazione, dall’interno delle strutture, si battono affinché questo non avvenga, è cosa risaputa. Così come è risaputo che questo quadro non si debba disvelare: una cultura omertosa e complice vuole che sia meglio non parlarne anzi, se si “collabora” all’andazzo, se ne possono trarre vantaggi.
Ecco perché ci siamo ritrovati quasi sempre in solitudine nell’esprimere la forte preoccupazione e nell’operare le giuste denunce su quanto accadeva in questi anni, e segnatamente negli ultimi sei mesi, all’ATP di Cosenza travolto da una gestione approssimativa e spesso confusionaria che ha determinato una paralisi senza precedenti . Spesso a denunciarne le gravi carenze siamo stati da soli e insieme a quei tanti lavoratori e lavoratrici della scuola che non si vedevano riconoscere i propri diritti neppure quando fossero palesi ed incontrovertibili.
Anzi, qualche sindacato della categoria, che evidentemente godeva di corsie preferenziali, ci ha accusato persino di offrire un quadro non veritiero su quanto registravamo quotidianamente nei vari settori dell’ATP di Cosenza. Più volte abbiamo invocato in vari modi l’intervento degli enti preposti perché si rendessero parte attiva e porre in essere tutte quelle misure necessarie per garantire la normalizzazione all’interno del’ATP.
Per non parlare dell’assoluto silenzio da parte della politica locale tutta: evidentemente molti hanno ritenuto meglio tacere per non urtare qualche suscettibilità e non farsi avversari all’interno di un’amministrazione che può risultare sempre utile! Per non parlare dell’ultima operazione autunnale di qualcuno che brandiva propagandisticamente la scimitarra della moralizzazione ed ha causato danni e spargimenti di veleni.
Come O.S. ci preoccupa quanto sta accadendo in questi giorni presso l’ATP di Cosenza con frequenti visite ispettive ministeriali che dimostrano che la gestione di tutte le operazioni inerenti i vari aspetti funzionali non solo organizzativi presentano lacune gestionali non di poco conto.
Non ce ne rallegriamo, ma ci rammarichiamo perché se solo si fosse intervenuti da parte dell’ATP stessa o dell’USR Calabria sulle questioni che abbiamo più volte sollecitato non si sarebbe arrivati a tanto. Riteniamo che si tratti di una sconfitta di tutta la comunità cosentina, offesa immeritatamente da parte di chi aveva il compito di intervenire con sollecitudine, di chi aveva la possibilità di intervenire e non l’ha fatto portando ad una agonia , quotidiana, lenta di tutto l’apparato dell’ATP di Cosenza .
Adesso auspichiamo che tali questioni possano essere affrontate con la decisione e l’urgenza necessarie senza più dilazionamenti inutili, senza trovare più scuse e affidando a persone veramente competenti un settore nevralgico della pubblica amministrazione.
Le scadenze e gli appuntamenti per un avvio regolare del prossimo primo settembre dipendono da molti fattori: a partire dalla carenza strutturale di personale nell’ufficio che non può più essere elusa.
Deve essere rimesso in moto l’ufficio pensioni: a pochi giorni dal 28 febbraio, quando scadrà la possibilità di collocamento in quiescenza del personale della scuola, molte domande di riscatto giacciono inevase, fascicoli non si trovano, pratiche non sono state ancora istruite.
Devono essere chiuse le decine di contenziosi ancora aperte, devono essere riconosciute sentenze ed attuati ordinanze e provvedimenti emessi, operate rettifiche e correzioni doverose, spostamenti di sede ed inserimenti nelle GaE dovuti.
Deve essere messa subito mano al settore del II grado, recepire il piano di dimensionamento scolastico approvato dall’USR e le nuove offerte formative programmate.
A presto si dovranno compiere le operazioni di mobilità e definire gli organici di diritto.
Se non si intervenisse con misure operative presto e bene, sarebbero nuovamente a rischio le procedure per un corretto e sereno avvio dell’anno scolastico e si ripeterebbero i danni al diritto allo studio ed ai diritti del personale della scuola già tristemente verificatisi agli inizi di quest’anno.
Mimmo Denaro segretario regionale FLC-CGIL
Pino Assalone – Segretario provinciale FLC-CGIL
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