A distanza di ben diciassette anni dalla precedente legge che avviava una procedura concorsuale per il reclutamento dei docenti di religione cattolica, è finalmente giunta una buona notizia per questa categoria di docenti.
La legge 186/2003 aveva infatti previsto che per gli insegnanti di religione l’accesso ai ruoli avviene previo superamento di concorsi per titoli ed esami, per i posti annualmente disponibili nelle dotazioni organiche; detti concorsi indetti su base regionale.
La legge prevedeva inoltre, che per i posti non coperti da insegnanti con contratto di lavoro a tempo indeterminato, si sarebbe provveduto mediante contratti di lavoro a tempo determinato stipulati dai dirigenti scolastici, su indicazione del dirigente regionale, d’intesa con l’ordinario diocesano competente per territorio.
Tuttavia, nonostante la legge prevedeva che i concorsi avrebbero dovuto essere svolti con frequenza triennale, in seguito a quello previsto dalla legge 186/2003, indetto con decreto dirigenziale 2 febbraio 2004, non è stata più bandita alcun’altra procedura concorsuale per i docenti di religione cattolica ed il meccanismo di reclutamento “ordinario” è divenuto quello dell’incarico di supplenza annuale.
A distanza di quasi vent’anni la situazione si è finalmente sbloccata, non prima però che l’Amministrazione risultasse soccombente in numerosi giudizi avviati dai docenti di religione reclutati con contratti a termine per ben più di dieci anni.
In sede di conversione del decreto legge 126/2019, la legge 159/2019 ha infatti inserito l’art.1 bis, con il quale il Legislatore autorizza il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca a bandire, entro l’anno 2020, previa intesa con il Presidente della Conferenza episcopale italiana, un concorso per la copertura dei posti per l’insegnamento della religione cattolica che si prevede siano vacanti e disponibili negli anni scolastici dal 2020/2021 al 2022/2023.
La legge precisa che dei posti messi a concorso, una quota non superiore al 50 per cento potrà essere riservata al personale docente di religione cattolica, in possesso del riconoscimento di idoneità rilasciato dall’ordinario diocesano, che abbia svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, nelle scuole del sistema nazionale di istruzione.
Il Decreto scuola precisa inoltre che, finché non verrà pubblicata la nuova graduatoria del concorso, le immissioni in ruolo verranno effettuate attingendo dalle graduatorie di merito del precedente concorso bandito nel 2004.
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