“Comincerei evitando di dire che chi ha votato contro non ha capito. Sono mancate le risposte, e io partirei da quelle”.
A dirlo al quotidiano “La Stampa” è Emma Marcegaglia, presidente di Eni: commentando l’esito del referendum, l’ex presidente di Confindustria chiede al nuovo Governo di intervenire “per il lungo termine sull’istruzione. Innovazione e globalizzazione producono vincitori e vinti”.
E ancora: “bisogna saper intercettare i posti di lavoro nuovi, ma oggi fatichiamo a trovare giovani specializzati nel modo giusto”.
Il numero uno di Eni, comunque, difende “la Legge di stabilità 2017”, perché “almeno in parte, ci prova” a incentivare il lavoro e l’occupazione, allargando “la prospettiva premiando le aziende che investono. Mi preoccupa chi parla di fermare la costruzione di nuove infrastrutture o lo sviluppo energetico: solo così si può creare lavoro e quindi ricchezza”.
Quindi nell’immediato “dobbiamo creare ricchezza e redistribuirla in modo equo”: a questo proposito, Marcegaglia dice che “bisogna lavorare sul fisco. Alleggerire i contributi e le tasse sul salario di produttività e studiare piani per le emergenze, per le famiglie che non ce la fanno”.
Per Marcegaglia, è un passaggio chiave, perché “globalizzazione e innovazione, i marchi del nostro tempo, hanno deluso milioni di persone. Hanno portato una crescita della ricchezza ma anche accresciuto le disuguaglianze. La risposta è nella lotta alle disparità”.
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