Nuova denuncia per deturpamento al Colosseo. Dopo la turista svizzera di 17 anni sorpresa a incidere l’iniziale del suo nome su un basamento dell’Anfiteatro Flavio, ieri poco prima delle 18, un altro turista, uno studente tedesco di 17 anni, accompagnato da un insegnante, è stato denunciato dai carabinieri del Comando di Piazza Venezia per lo stesso motivo: deturpamento.
Singolare il fatto che a finire sotto inchiesta siano stati ragazzi di nazioni note per il loro presunto alto tasso di civiltà, come la Svizzera in particolare, dove sgarrare la legge può costare caro.
Con ogni probabilità sarà il clima italiano a indurre i giovani virgulti d’oltralpe a diventare barbari come i loro più antichi antenati o forse sono indotti inconsciamente a imitare con altre scritte sui muri i loro coetanei italiani oppure perché convinti della impunibilità delle nostre leggi.
Sta di fatto che a saccheggiare la “Barcaccia” del Bernini a Roma furono i tifosi olandesi, noti anch’essi per il grado alto di civiltà.
In ogni caso, bene hanno fatto le guide turistiche a riprendere col telefonino questi giovani facinorosi dei monumenti, e avvisare le forze di polizia, anche se l’ ossessione della scrittura sui muri è antica, bisogna dirlo, antica come l’uomo, se è vero che ancora a Pompei ne abbiamo trovate tracce, e se è anche vero che Orando si infuriò, quando, aggirandosi nella foresta, vide il nome di Angelica e Medoro inciso sugli alberi, deturpandone la corteccia e rischiando magari di fare seccare l’albero.
Ritornando al giovane teutonico, i carabinieri del Comando di Roma Piazza Venezia, su richiesta del personale di vigilanza ‘Parco Archeologico del Colosseo’ sono intervenuti, denunciando e sanzionando amministrativamente il turista 17enne che poco prima era stato sorpreso e fermato mentre “grattava” su una parete al piano terra, provocando il distacco di un frammento del laterizio.