“Ho perso 70.000 euro, tutta la mia liquidazione che ho ricevuto al termine di una vita di lavoro come insegnante di scuola elementare”.
A dirlo è stata Maria Teresa, una degli ex obbligazionisti di Banca Etruria che ha perso tutto perché nel volgere di pochi giorni l’inaspettato azzeramento dei bond ha portato azioni ed obbligazioni sottoscritte dai clienti a diventare carta straccia.
Maria Teresa, 67 anni, ha le lacrime agli occhi quando spiega che cosa significa perdere tutti i risparmi di una vita di lavoro con i suo alunni.
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“Significa perdere la propria sicurezza – racconta – quando si invecchia c’è una sensazione che mai avrei pensato di provare ma che ora è tangibile. Quando ti vedi sfuggire la vita e giorno per giorno gli acciacchi arrivano, la sicurezza ti viene dall’avere un gruzzolo da parte, pensare che comunque se ti capita qualcosa hai qualche soldo da parte, puoi andare dal medico che vuoi. Ora io non ce l’ho più”.
“Ma noi non ci arrendiamo – dice ancora la donna – Capiamo che cosa ha provato quel pensionato che si è ucciso. È un dramma per una famiglia, si prova tanta amarezza. Capisco lo stato d’animo di quella persona. Ma noi vogliamo combattere, siamo qui per questo”.
L’ex maestra lo dice pubblicamente in assemblea, accompagnata dal marito Piero Mazzantini, 72 anni, in un affollatissimo centro congressi alle porte di Arezzo, con un cartello bianco di protesta. La gente le è solidale.
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