Con l’Ordinanza Regionale n°51 del 24 ottobre 2020 il Presidente Musumeci dispone il 100% della didattica a distanza per gli istituti di secondo grado, anticipando di un solo giorno il Dpcm che consente alle scuole superiori un seppur misero 25% di didattica in presenza. Tutto ciò nonostante lo stesso Presidente abbia sostenuto, prima e dopo l’uscita dell’Ordinanza Regionale, che la situazione in Sicilia non è grave come in altre zone d’Italia ed abbia persino ventilato l’ipotesi di chiedere una deroga al premier Conte per la riapertura nella nostra regione di cinema e teatri (Fonte: Giornale di Sicilia).
A questo punto mi sorgono spontanee delle domande:
Perché il Presidente Musumeci ha voluto penalizzare e discriminare gli studenti siciliani togliendo loro quel piccolo “salvagente” di contatto con la realtà (sociale, umana, scolastica) in mezzo a questo mare di virtualità?
Perché non ha avuto nessuna fiducia nelle istituzioni scolastiche che avrebbero potuto gestire quel piccolo tesoro di didattica in presenza?
Non ci aspettavamo che qualcuno prendesse in considerazione la nostra realtà, numeri troppo esigui rispetto alla popolazione scolastica nazionale, eppure i Licei Musicali in Italia ed in Sicilia esistono, sono numerosi e molto attivi.
Se avessimo avuto (docenti e discenti siciliani) le stesse opportunità degli altri studenti italiani, avremmo potuto, ad esempio, in quell’esiguo 25% svolgere le lezioni di strumento musicale in presenza, tenuto conto delle seguenti riflessioni:
– le lezioni di strumento nei Licei Musicali sono individuali e svolte in rapporto di uno a uno (un docente e uno studente per ora di lezione) in classi che normalmente contengono fino a 30 alunni e che pertanto garantiscono un distanziamento di gran lunga superiore a quello previsto dalla normativa e consentono un’adeguata sanificazione fra una lezione e l’altra;
– tali lezioni si svolgono in orario pomeridiano e differenziato per ogni studente non intervenendo pertanto a creare assembramenti fuori dalla scuola o a gravare i mezzi di trasporto;
– l’attività musicale è caratterizzata dall’aspetto performativo, pubblico, comunicativo ed essendo state già precluse agli studenti dei Licei Musicali tutte le occasioni formative di performance (concerti, concorsi, saggi scolastici, etc…) vietando pure la lezione in presenza si privano i ragazzi dell’unico momento di confronto dal vivo, con il rischio di una forte demotivazione e di un abbandono scolastico generalizzato;
– nemmeno i mezzi informatici più sofisticati a disposizione delle scuole (tanto meno quelli a disposizione degli studenti a casa) sono adeguati ad una corretta didattica a distanza per lo strumento musicale.
Mi chiedo se qualcuno possa farsi portavoce presso la Regione Siciliana di un’istanza per il reintegro del 25% di didattica in presenza e mi piacerebbe sapere come la pensano i miei colleghi dei Licei Musicali sull’argomento.
Alessandra Marino
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