Cambiano le Linee guida per l’Accreditamento e la conseguente attivazione dei corsi di dottorato delle Università.
La novità è conenuta in un documento a firma della ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, sottoscritto il 14 aprile.
Le nuove Linee guida prevedono maggiore semplificazione dei requisiti di accreditamento, accertamento più capillare della qualità delle attività di studio, attenzione alle dotazioni materiali – biblioteche, database, laboratori – a supporto della ricerca da svolgere, più spazio all’innovazione e all’internazionalizzazione.
Il documento – scrive il Miur – è stato stilato, sentita l’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (Anvur), tenendo conto dei contenuti del Piano Nazionale della Ricerca approvato a maggio del 2015, delle innovazioni introdotte dal primo bando del PON Ricerca 2014/2020 uscito lo scorso agosto e dei risultati della nuova Valutazione della Qualità della Ricerca (Vqr) 2011-2014.
Le Linee guida puntano a garantire alle dottorande e ai dottorandi un ambiente di ricerca fertile e qualificato, grazie a un Collegio dei docenti d’eccellenza, strutture adeguate, una dimensione di confronto internazionale e occasioni di mobilità.
“Le nuove Linee guida – ha dichiarato la ministra Valeria Fedeli – sono state elaborate per innalzare sempre di più la qualità della nostra ricerca scientifica, aprire di più il nostro Paese allo scambio internazionale, garantire standard qualitativi maggiori alle nostre ricercatrici e ai nostri ricercatori”.
“La conoscenza, lo studio e l’innovazione sono le basi del rilancio e della crescita del nostro Paese. Per questo dobbiamo porre nei confronti del settore dell’istruzione superiore e della ricerca una sempre maggiore attenzione, sia in termini di risorse che di valutazione e politiche a sostegno di chi opera in questi settori”, ha concluso Fedeli.
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Con le nuove Linee guida vengono meglio individuati i dottorati innovativi. Si tratta di dottorati realizzati in collaborazione con le imprese e/o soggetti esterni all’Università, coerentemente con il Piano Nazionale della Ricerca 2015/2020 e con il PON Ricerca 2014/2020.
I dottorati innovativi vengono suddivisi in tre categorie: internazionali, intersettoriali-industriali e interdisciplinari. Il documento fornisce informazioni dettagliate agli atenei sui requisiti aggiuntivi che devono caratterizzare questa tipologia di Dottorati.
Dall’anno accademico 2018/2019, tra gli elementi necessari per ottenere l’accreditamento dei corsi di dottorato, viene introdotta la verifica delle strutture in cui si svolge l’attività di ricerca, che devono possedere attrezzature e laboratori adeguati, un patrimonio librario e banche dati consistenti, software attinenti ai settori di studi e spazi e risorse per il calcolo elettronico.
Viene qualificata maggiormente la composizione del Collegio dei docenti: deve garantire almeno per l’80% la copertura dei Settori Scientifico Disciplinari del corso.
Vengono, inoltre, forniti nuovi indicatori grazie ai quali valutare le pubblicazioni scientifiche di coloro che formano il Collegio.
Attenzione maggiore – concludono da Viale Trastevere – viene posta anche alla qualificazione scientifica del Coordinatore: vengono introdotti requisiti più puntuali, facendo riferimento ai valori soglia previsti per i Commissari all’Abilitazione Scientifica Nazionale.
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