Un ostacolo alla stabilizzazione della docenza è il vincolo quinquennale.
Chi volete che accetti un’immissione in ruolo lontano da casa con il presupposto di rimanerci 5 anni continuativi cioè 60 mesi? Con lo stipendio iniziale di insegnante, poi? Come si può vivere lontani a volte centinaia di chilometri?
Ecco perché credo che il vincolo quinquennale debba essere abrogato nel DL che prevede il piano di immissione in ruolo 21/22 di cui si sta parlando in questi giorni. Lì, l’abrogazione dei vincoli ora esistenti per la mobilità territoriale, deve trovare la sua naturale collocazione e nessuno potrebbe obiettare che la collocazione questa volta non rientrerebbe nelle finalità del decreto, andando poi a sbloccare comunque le AP per coloro i quali vincolati non hanno potuto presentare domanda di mobilità territoriale in fase provinciale e interprovinciale.
Con la sola dei beneficiari della 104, dei soprannumerari e per coloro che avevano avuto la retrodatazione giuridica della nomina. Degli emendamenti rigettati perché non attinenti ai DD.LL.30, Sostegni, Sostegni Bis, ebbene io do una lettura ben diversa da quella data e ridimensiono la mitologia di ipotetici tradimenti di questo o quel politico. Si fa subito a gridare al tradimento e a fare della dietrologia, arte di cui tutti siamo maestri.
Per SBC è stato comunque un risultato positivo. Infatti questi emendamenti hanno avuto il merito di porre la questione all’ ordine del giorno delle commissioni parlamentari di Camera e Senati e del Parlamento.
Anzi i politici e i sindacalisti paradossalmente in questi mesi si sono mossi più degli stessi interessati che stentano ancora ad uscire dal web e fare una manifestazione in presenza.
Direi con un vecchio motto dei tempi andati: se non ora, cioè maggio giugno che sono i mesi delle decisioni, quando?
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