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Dove vai se il computer non ce l’hai?

La “globalizzazione” richiede che i Paesi, per essere competitivi e per migliorare la produttività, puntino sempre più sulle nuove tecnologie, la ricerca e la scuola.
Il Canada, per esempio, per modernizzarsi ha fornito alle sue sedicimila scuole un computer e conta di darne uno entro il 2001 alle sue duecentocinquantamila classi. Scopo dell’iniziativa permettere a tutti un accesso più facile ad Internet, ma anche avvicinare i non più giovanissimi alle nuove tecnologie.
Una necessità, questa, avvertita da tutti gli Stati, anche dal nostro, perché in futuro saranno sempre più numerose le richieste di lavoratori nei settori del software e delle telecomunicazioni. Per aiutare i giovani tra i 19 e i 25 anni delle regioni meridionali, previa autorizzazione del Cipe, duecentomila ragazzi (seicentomila nell’arco di tre anni) potranno, dopo l’avvio del nuovo collocamento previsto per giugno, seguire per tre mesi corsi di informatica e di inglese.
Al termine delle lezioni informatiche, potranno ottenere una patente europea attestante la capacità di saper utilizzare il computer.
In ambito europeo, il commissario agli Affari sociali, Anna Diamantopoulou, ha, qualche giorno fa, chiesto ai Governi dei quindici Paesi membri dell’U.E. di ripristinare i piani di alfabetizzazione informatica. Inoltre, per abbattere il divario esistente tra gli Stati europei e gli Usa e al fine di favorire l’occupazione, ha posto nell’ambito di un progetto informatico quattro punti prioritari di intervento:
1) ogni scuola europea dovrà essere collegata con Internet entro il 2002;
2) ogni docente dovrà saper utilizzare un computer;
3) tutti i lavoratori entro il 2003 dovranno essere messi in grado di apprendere i principi fondamentali dell’informatica;
4) le autorità pubbliche dovranno, dal 2004, dare servizi on-line.

Giancarla Silva

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