Attualità

Dpcm Natale: 50% studenti superiori in classe il 7 gennaio, trasporti in mano ai Prefetti, ancora stop concorsi

Cosa stabilisce il nuovo Dpcm Natale, con effetti dal 4 dicembre sino a metà gennaio, e quali disposizioni ci dobbiamo aspettare per la scuola? In attesa del testo definitivo, atteso nelle prossime ore, le bozze di testo che circolano da alcune ore riportano che gli studenti delle superiori dovrebbero rientrare in classe il 7 gennaio (tranne quelli della Sicilia che riprenderanno l’8).

A gennaio lezioni in presenza non per tutti

Ma le lezioni in presenza non si svolgeranno per tutti: la metà degli allievi rimarrà a casa, per poi alternarsi con i compagni presenti a scuola. A decidere le modalità saranno i singoli istituti, anche in base alle loro necessità e organizzazioni interne.

Qualche esempio: si sdoppieranno le classi? Una settimana in presenza le prime e seconde classi, mentre le terze, quarte e quinte rimarranno a casa, poi viceversa? Le classi terminali sempre a scuola, le altre si alterneranno?

Mezzi di trasporto: ci pensano i prefetti

Per la gestione dei mezzi pubblici, arriva a compimento la richiesta della ministra dell’Istruzione formulata qualche giorno ai Prefetti perché l’aiutino nella riorganizzazione del trasporto pubblico, al fine di rafforzare le corse e ridurre le presenze sugli autobus e sulle metropolitane, scongiurando così che il ritorno in aula dei liceali produca un rialzo della curva epidemiologica.

Saranno quindi i Prefetti a coordinare, nei rispettivi territori, l’organizzazione del sistema del trasporto legato all’attività scolastica. “Presso ciascuna Prefettura – si legge nella bozza del nuovo Dpcm – nell’ambito della Conferenza provinciale permanente è istituito un tavolo di coordinamento, presieduto dal Prefetto, per la definizione del più idoneo raccordo tra gli orari di inizio e termine delle attività didattiche e gli orari dei servizi di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano, in funzione della disponibilità di mezzi di trasporto utilizzabili, volto ad agevolare la frequenza scolastica anche in considerazione del carico derivante dal rientro in classe di tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado”.

Niente concorsi ancora per un mese e mezzo

Continua la slittamento delle prove pre-selettive e scritte delle procedure concorsuali, oltre che quelle di abilitazione all’esercizio delle professioni: fanno eccezione i concorsi, riportano le bozze del decreto del governo, in cui “la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica”.

Permane comunque, si legge ancora nella bozza del Dopcm, “la possibilità per le commissioni di procedere alla correzione delle prove scritte con collegamento da remoto”.

Come ci si è arrivati

Facciamo il punto sulle aperture e le chiusure. Innanzitutto ricordiamo che dalle ultime ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza la suddivisione delle aree di rischio del Paese è così ripartita fino a oggi 3 dicembre:

  • Area gialla: Lazio, Liguria, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Sicilia, Veneto
  • Area arancione: Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia,  Marche, Piemonte, Puglia, Umbria
  • Area rossa: Abruzzo, Campania, Toscana, Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Bolzano.

Scuola, disposizioni fino al 3 dicembre

Quanto alle disposizioni sulla scuola, fino al 3 dicembre nelle zone rosse ad andare in DaD sono stati gli alunni delle scuole superiori, ma anche gli alunni di seconda e di terza media; nelle aree gialle e arancioni il ricorso alla didattica a distanza è stato disposto solo per le scuole superiori, salvo ulteriori restrizioni da parte dei Governatori di regione, sulla base dell’andamento del quadro epidemiologico, come avvenuto nelle seguenti regioni:

  • Basilicata: fino al 3 dicembre è in DaD tutto il primo ciclo;
  • Campania: sono in DaD bambini e ragazzi, dalla seconda elementare in su;
  • Piemonte: restano in DaD anche le seconde e terze medie;
  • Puglia: il governatore Emiliano ha chiesto che siano i genitori a decidere sulla DaD auspicando un ricorso alla didattica a distanza in quante più scuole possibili,
Alessandro Giuliani

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