Una mensa scolastica
“Continuano essere consentite le attività delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, nei limiti e alle condizioni di cui al periodo precedente.” Lo afferma il testo del Dpcm scuola sia in relazione all’articolo 1 Misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale, sia in relazione alle aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di elevata o di massima gravità.
In altre parole, nelle tre zone (verde, arancione e rossa) individuate dal documento ministeriale, la mensa scolastica resta aperta, purché garantisca il rispetto dei protocolli di sicurezza quanto a distanziamento e a modalità di erogazione di cibi e bevande.
In generale, per garantire la sicurezza dei pasti, l’allegato al Dpcm specifica che gli operatori, educatori o animatori devono lavarsi le mani non solo prima di preparare il pasto ma anche dopo avere aiutato, eventualmente, il bambino;
è preferibile usare stoviglie monouso o biodegadabili; altrimenti l’operatore deve garantire che le stoviglie vengano lavate con sapone e aqua calda o con lavastoviglie;
il ricorso a un ristoratore esterno va disciplinato come da allegato 17 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 17 maggio 2020, sezione Ristorazione.
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