“Allineare il calendario scolastico con le esigenze della pandemia.” Questo è solo uno degli argomenti che ha affrontato il Premier Draghi in tema di scuola durante il suo discorso al Senato in vista della fiducia.
“I ragazzi hanno avuto la DaD che, sebbene garantisca il servizio, non può non creare disagi ed evidenziare disuguaglianze: su circa 1 milione e 600 mila studenti di scuola secondaria di secondo grado, nella prima settimana di febbraio solo il 61% di studenti ha avuto assicurato il servizio della didattica a distanza.”
“Non solo dobbiamo tornare a un normale orario scolastico ma dobbiamo fare il possibile per recuperare le ore di didattica in presenza perse nello scorso anno, soprattutto nelle zone del Mezzogiorno dove la DaD ha trovato maggiori difficoltà.”
“Il ritorno a scuola deve avvenire in sicurezza.”
E sugli indirizzi di scuola Draghi afferma: “Innesti di nuove materie e tecnologie, multilinguismo e investimenti nella formazione del personale docente, da adeguare alla domanda delle nuove generazioni.”
“Ristrutturare gli istituti tecnici, per adeguarli alle richieste del mercato del lavoro, come avviene già in altri Paesi europei.”
“La diffusione del Covid ha provocato ferite profonde nelle nostre comunità, non solo sul piano sanitario ed economico, ma anche su quello culturale ed educativo. Le ragazze e i ragazzi hanno avuto, soprattutto quelli nelle scuole secondarie di secondo grado, il servizio scolastico attraverso la Didattica a Distanza che, pur garantendo la continuità del servizio, non può non creare disagi ed evidenziare diseguaglianze. Un dato chiarisce meglio la dinamica attuale: a fronte di 1.696.300 studenti delle scuole secondarie di secondo grado, nella prima settimana di febbraio solo 1.039.372 studenti (il 61,2% del totale) ha avuto assicurato il servizio attraverso la Didattica a Distanza.”
“Non solo dobbiamo tornare rapidamente a un orario scolastico normale, anche distribuendolo su diverse fasce orarie, ma dobbiamo fare il possibile, con le modalità più adatte, per recuperare le ore di didattica in presenza perse lo scorso anno, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno in cui la didattica a distanza ha incontrato maggiori difficoltà. Occorre rivedere il disegno del percorso scolastico annuale. Allineare il calendario scolastico alle esigenze derivanti dall’esperienza vissuta dall’inizio della pandemia. Il ritorno a scuola deve avvenire in sicurezza.”
“Non solo dobbiamo tornare rapidamente a un orario scolastico normale, anche distribuendolo su diverse fasce orarie, ma dobbiamo fare il possibile, con le modalità più adatte, per recuperare le ore di didattica in presenza perse lo scorso anno, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno in cui la didattica a distanza ha incontrato maggiori difficoltà. Occorre rivedere il disegno del percorso scolastico annuale. Allineare il calendario scolastico alle esigenze derivanti dall’esperienza vissuta dall’inizio della pandemia. Il ritorno a scuola deve avvenire in sicurezza.”
“Infine è necessario investire nella formazione del personale docente per allineare l’offerta educativa alla domanda delle nuove generazioni.”
“Il Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza assegna 1,5 md agli ITIS, 20 volte il finanziamento di un anno normale pre-pandemia. Senza innovare l’attuale organizzazione di queste scuole, rischiamo che quelle risorse vengano sprecate. In questa prospettiva particolare attenzione va riservata agli ITIS (istituti tecnici). In Francia e in Germania, ad esempio, questi istituti sono un pilastro importante del sistema educativo. È stato stimato in circa 3 milioni, nel quinquennio 2019-23, il fabbisogno di diplomati di istituti tecnici nell’area digitale e ambientale.”
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