“Sono certo che riusciremo ad attuare questo piano, per la fiducia sugli italiani, sul mio popolo, e sulla nostra capacità di lavorare insieme quando l’emergenza ci chiama alla solidarietà. L’onestà, l’intelligenza, il gusto del futuro prevarranno sulla corruzione, sulla stupidità e sugli interessi costituti”.
“Sbaglieremmo tutti a pensare che il PNRR sia solo un insieme di progetti. Quando pensate al PNRR, metteteci dentro le vite degli italiani, dei giovani, delle donne, di chia ha sofferto gli effetti più devastanti della pandemia, le rivendicazioni di chi un lavoro non ce l’ha o l’ha perso, le preoccupazioni di chi ha contratto il virus per permettere a noi tutti di non fermarci.”
E continua: “Miopi interessi di parte peseranno sulla vita dei nostri figli e dei nostri nipoti. A noi l’onere e l’onore di preparare l’Italia di domani.”
“La buona riuscita del piano richiede un dialogo. Il Parlamento, con un lavoro di sintesi, ha contribuito alla predisposizione del Piano, un lavoro che ha beneficiato del grande lavoro del precedente Governo. I giovani e le donne hanno subito un calo di occupazione molto superiore alla media.”
“Si tratta di colmare le disparità regionali, le disuguaglianze di genere e generazionali.” E sulla lotta alla disparità regionali e la questione del Mezzogiorno, afferma: “Se cresce il Sud cresce l’Italia.”
Sull’Istruzione il Presidente Draghi parla di potenziamento degli asili nidi e dei servizi di cura della prima infanzia; ma anche di interventi riguardanti lo sviluppo della formazione professionalizzante, la riforma del reclutamento degli insegnanti e il potenziamento dell’edilizia scolastica, il rafforzamento di modelli innovativi di ricerca, il sostegno dei processi tecnologici, il potenziamento delle palestre scolastiche anche ai fini della riduzione dei fenomeni di marginalizzazione, la connettività delle scuole, l’attenzione per le persone con disabilità.
Quasi 32 miliardi previsti per l’Istruzione, di cui uno finanziato con le risorse nazionali.
Attese sui dettagli riguardanti il reclutamento docenti. In poche ore prodotte nuove versioni della bozza di Governo che rimettono in discussione l’ipotesi del concorso per titoli ed esami che avrebbe dovuto sostituire il concorso ordinario per prove.
E sulla pubblica amministrazione, i cardini del piano riguarderanno: assunzione e concorsi; programmazione degli organici mirata a garantire servizi efficienti; buona amministrazione; rafforzamento delle competenze, formazione continua del personale; digitalizzaizone; creazione di una unità dedicata alla semplificazione dei processi.
Una versione, quella del PNRR, che nella sua ultima versione aggiornata, riporta la data 26 aprile ore 14, ragion per cui molti esponenti di Fratelli d’Italia, di Liberi e uguali e del Gruppo misto hanno contestato il metodo. Insomma, il Parlamento sa ben poco di questo piano, lamentano queste parti politiche, mentre il Governo ne chiede la discussione e l’approvazione. “Il ruolo del Parlamento ridotto a ruolo di ratifica,” accusa Nicola Fratoianni.
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