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Draghi dà il benservito ad Arcuri, ci sono scuole che attendono ancora i banchi monoposto: dovevano arrivare a settembre

Salta Domenico Arcuri: il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha nominato il Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo nuovo Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19. Ad Arcuri – convocato a Palazzo Chigi per l’ora di pranzo, senza però essere ricevuto dal premier – vanno i ringraziamenti del governo per l’impegno e lo spirito di dedizione con cui ha svolto il compito a lui affidato in un momento di particolare emergenza per il Paese, si legge in una nota dell’esecutivo.

Il rinnovamento

Con la scelta del generale Francesco Paolo Figliuolo, già esperto di logistica, il presidente del Consiglio Mario Draghi completa il rinnovamento della struttura che gestirà il dossier vaccini, in un coordinamento sempre più stretto tra le forze armate e la Protezione civile, ora guidata da Fabrizio Curcio. La decisione arriva alla vigilia della firma del primo Dpcm di Draghi, con le misure anti contagio in vigore fino a dopo Pasqua. Un decreto che ha dovuto fare fronte al nuovo allarme per la risalita dei contagi, anche per effetto delle varianti.

La “stretta” sulla scuola

La “stretta” ha riguardato anche la scuola, con un inasprimento delle misure in zona rossa, a partire dalla chiusura di tutti gli istituti, anche del primo ciclo. E anche un rinnovamento dei vertici, con tanto di cambio di ministro, del capo dipartimento Max Bruschi, che ha caratterizzato la gestione dell’ex numero uno Lucia Azzolina. E ora pure del commissario straordinario per l’emergenza Covid. Intanto, scrivono le agenzie di stampa, tra i ministri emerge una prima importante spaccatura su cosa fare nelle aree arancioni: se chiudere le scuole e disporre anche lo stop per negozi e centri commerciali. Ci si prende ancora qualche ora per decidere: servirà una nuova riunione a Palazzo Chigi. Ma Draghi intende chiudere comunque il Dpcm entro la giornata di martedì.

Tutti contenti o quasi

Esulta l’intero centrodestra che di Arcuri chiedeva da tempo la rimozione, da Matteo Salvini che parla di “missione compiuta”, a Giorgia Meloni, che dal suo scranno di opposizione rivendica di essersi opposta per prima al commissario del governo Conte. “Era necessario che si mettesse in campo una struttura più efficiente per la somministrazione”, commenta Silvio Berlusconi. Si compiace anche Matteo Renzi, che aveva sollevato il ‘nodo Arcuri’ durante la crisi di governo. Ringraziamenti ad Arcuri giungono da Nicola Zingaretti e Roberto Speranza.

“Sono onorato di aver potuto servire il mio Paese”

“Sono onorato di aver potuto servire il mio Paese in una stagione così drammatica”, si limita a commentare Arcuri. Dare una spinta alle vaccinazioni, dall’approvvigionamento alla distribuzione e somministrazione, è una priorità assoluta per Draghi. Il tentativo è far crescere il numero delle vaccinazioni, che hanno superato le 100mila al giorno, e arrivare ad aprile a ben altri numeri. Quei numeri su cui Arcuri non avrebbe dato piene garanzie. Vale per tutte la gestione delle mascherine distribuite ogni giorno nelle scuole, che secondo l’utenza lascerebbero molto a desiderare: secondo una recente indagine, oltre l’80% degli alunni le rifiuterebbe. Ma soprattutto a far discutere nel mondo della scuola è stata l’assegnazione dei banchi monoposto agli istituti.

La vicenda dei banchi monoposto

Su questo punto, il commissario straordinario Arcuri – nominato ad inizio luglio – dopo pochi giorni ha avviato la gara d’appalto per assegnare, in oltre 17 mila plessi scolastici, ben 2.013.656 banchi monoposto tradizionali e 435.118 innovativi con le rotelle sottostanti. E  arrivare portarli nelle scuole, per sua ammissione pubblica, entro il 7 settembre. Poi, però, resosi conto che sarebbe stato impossibile, la scadenza di consegna (dopo che diverse aziende italiane si tirarono indietro per il timore di accettare e incorrere in penali) fu portata al 10-11 settembre, con penali per i produttori che avrebbero “sforato” i tempi. La scadenza, però, è stata qualche settimana dopo spostata ancora in avanti, all’ultima decade di ottobre. A fine ottobre, però, solo un terzo di quei banchi erano stati consegnati: le mancate consegne sfioravano il milione di posti.

“Un risultato eccezionale”

Per Arcuri si è trattato di “un risultato eccezionale, sia per i tempi brevissimi in cui è stato raggiunto sia perché la produzione nazionale di banchi, nel nostro Paese, è di poco più di 200.000 banchi all’anno”. Arcuri, tuttavia, non ha mai voluto fornire il crono-programma delle consegne. Ad oggi, sei mesi dopo la prima scadenza indicata da Domenico Arcuri, vi sono ancora delle scuole dove i banchi monoposto non sono stati ancora consegnati.
Alessandro Giuliani

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