Non è vero che rivolgersi alle massime istituzioni dello Stato è inutile. Lo testimonia la vicenda che ha come protagonista Elena Elvira Murino, docente precaria della classe 2D dell’Istituto Dante Alighieri di Sommacampagna: sono state le sue lettere, inviate a Palazzo Chigi, il motivo che ha portato il 20 maggio il premier Mario Draghi a visitare la scuola media in provincia di Verona.
La docente: si può parlare anche con le autorità
“Per far esercitare a scrivere i ragazzi gli ho fatto preparare delle lettere per il premier, per far passare il messaggio che si può parlare anche con queste autorità”, ha rivelato l’insegnante precaria durante la trasmissione “Un Giorno da Pecora”, su Rai Radio1.
“Ho pensato di spedirle a Palazzo Chigi, erano venti in tutto. Per molto tempo non ho ricevuto nessun tipo di risposta e poi Draghi, invece che risponderci è venuto di persona!“, ha detto con una certa emozione la docente.
Tra gli ospiti c’era anche una studentessa, Chiara, che ha raccontato: “Ho provato una forte emozione”, perchè il presidente del Consiglio “si è approcciato a noi senza nessuna formalità, come se fossimo amici in confidenza da una vita”.
Gli idoli del premier
Durante la visita nella scuola veneta, in mattinata, il premier Draghi aveva speso delle parole bellissime per la categoria dei docenti: ha tenuto a dire che i suoi idoli sono i genitori, gli insegnanti e la moglie.
“In classe mi hanno chiesto qual è il mio idolo. Io sempre più spesso penso se devo qualcosa a qualcuno, e mi vengono in mentre tre gruppi, i genitori, gli insegnanti e mia moglie”.
“I miei genitori – ha spiegato Draghi – mi hanno aiutato non tanto dal lato materiale ma dal punto di vista spirituale, psicologico, formativo. L’amore per il lavoro, parte della nostra esistenza, il rispetto delle regole, ma anche una coscienza, sapere chi sei, cos’è che combini, vengono dai miei genitori”.
“Poi ho avuto degli insegnanti straordinari a scuola, all’università e anche dopo negli studi successivi in America e Italia. Quanti bravi insegnanti ci siano la gente lo ignora, ma sono tanti e bravissimi e li avete davanti, sono quelle persone che non solo si sacrificano; si divertono a stare con voi e vi danno primi messaggi della vita, che vi aiutano a trovare la consapevolezza di voi stessi. E gran parte lo fanno col sorriso”.
Infine, “la terza persona più importante degli ultimi 40-50 anni è mia moglie. Ogni tanto mi viene in mente la quantità di fesserie che avrei fatto senza di lei. La capacità di capire il momento psicologico che passavo, e la famiglia che si è formata. È una storia bella che si regge su di lei”, ha concluso il premier.