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Draghi sulla riapertura scuole: l’obiettivo è dare ai ragazzi almeno un mese di scuola in presenza

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Il premier Mario Draghi in conferenza stampa si presta alle domande dei giornalisti sul tema del Recovery Fund e dei vaccini.

Ma tra le sue prime dichiarazioni c’è quella riguardante la riapertura delle scuole: “Se chiedete a me, io voglio rivedere il Paese aperto, a partire dalle scuole. L’obiettivo è dare ai ragazzi almeno un mese di scuola in presenza. Devono chiudere l’anno insieme.”

Una delle ragioni di chiusura delle scuole fu che i ragazzi tornano a casa e contagiano i genitori o i nonni. Ecco, mettere in sicurezza la categoria dei più fragili e anziani, consente di riaprire le scuole.”

La didattica a distanza è stata meglio di niente – ha dichiarato il Premier – anche se ci sono state molte disparità nelle varie zone del Paese“.

Locatelli dichiara che “bisogna avere fiducia in AstraZeneca, perché i casi problematici sono stati poche decine“.

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La conferenza Stampa

Il Premier si è presentato in conferenza stampa accompagnato dal professore Locatelli, cui vengono demandate le questioni più strettamente sanitarie. La prima domanda, come da previsione, ha riguardato il vaccino AstraZeneza e in generale la campagna vaccinale. Il Premier raccomanda: seguire le linee guida indicate dal Ministero della Salute e usare il vaccino AstraZeneca per coloro che hanno più di 60 anni di età. Ma il rischio di decesso è massimo per coloro che hanno più di 75 anni, quindi bisogna iniziare dagli ottantenni in giù. Tutto dipende da questo, secondo il Premier, che esorta: “Smettetela di vaccinare chi ha meno di 60 anni, ma con che coscienza un giovane salta la lista e si fa vaccinare? Questa è la prima domanda che ci si deve fare. La disponibilità di vaccini c’è, ora si tratta di fare delle scelte di direzione.”

Continua il Premier: “Oggi passiamo da una situazione di carenza di vaccini a una in cui ne abbiamo troppi. Il commissario sta lavorando a una nuova composizione del piano vaccinale. Ho incontrato i Presidenti di Regione. Tutti chiedono aperture ed è normale, perché la migliore forma di sostegno all’economia sono le riaperture.”

“Le regioni che sono molto avanti con le vaccinazioni degli over 80 o con i più fragili, saranno le prime a riaprire.”

Le dichiarazioni di Franco Locatelli

Sul caso AstraZeneca il professore Locatelli ricorda: “Gli eventi trombotici sono straordinariamente rari.”

Sempre l’esponente del Cts Locatelli: “Il vaccino AstraZeneca è approvato dai 18 anni in su, è solo raccomandato sopra i 60 anni. In termini più pratici: se qualcuno volesse essere vaccinato sotto i 60 anni non è qualcosa che va contro le evidenze scientifiche. Se io fossi un cittadino sarei particolarmente rassicurato dai meccanismi di farmacovigilanza e dalla reattività rispetto ai segnali di allerta in termini di scelte.”

E fornisce un chiarimento sulla questione della seconda dose AstraZeneca: “Sulla scorta dell’evidenza che i casi trombotici si sono verificati solo a seguito della prima dose (seppure è vero che abbiamo meno dati scientifici sugli effetti delle seconde dosi), il Ministro Speranza, sentiti gli esperti, ha scelto di consentire la seconda dose a chi avesse già fatto la prima.”

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