Nella giornata contrassegnata dal possibile allungamento dell’anno scolastico e dalla volontà di coprire tutti i posti vacanti, sul quale avrebbe puntato il presidente incaricato Mario Draghi, arriva la proposta dei presidi sul come realizzare le assunzioni dei tanti docenti precari in lista di attesa: a farla è Antonello Giannelli, presidente nazionale dell’Associazione nazionale presidi.
Dopo aver premesso che “se il presidente incaricato sta pensando a una riforma strutturale la accogliamo con favore”, Giannelli ha ricordato che vi “sono 800mila posti di insegnamento e oltre 200mila sono scoperti”.
Il leader dell’Anp ha quindi ha detto che a settembre 2021, come è accaduto all’inizio del corrente anno scolastico, “bisognerebbe assumere oltre 200mila docenti ed è fattibile se daremo alle scuole il potere di assumere, magari attraverso una forma di concorso alleggerita”.
Secondo il sindacalista, quindi, ben venga la revisione del reclutamento da parte del governo ‘tecnico-politico’ in via di formazione: una revisione che condurrebbe verso una selezione fatta scuola per scuola, con una commissione probabilmente gestita direttamente degli stessi dirigenti degli istituti.
Di diverso avviso si dice Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl Scuola: il nostro sindacato, ha detto, “propone da tempo una soluzione strutturale, già sperimentata in Alto Adige, voluta quando il presidente Mattarella era ministro dell’Istruzione: il doppio canale”.
Gissi, quindi, non vorrebbe toccare l’attuale divisione di percorsi che portano alle immissioni in ruolo: le procedure concorsuali da una parte, le assunzioni da graduatorie dall’altra. Con un’attenzione, anzi, maggiore per chi staziona in queste ultime e che anche dopo diversi anni di attesa continua a rimanere al palo.
“Da una parte i concorsi e dall’altra il servizio, l’esperienza e noi, aggiungiamo, un percorso o di formazione in servizio risolvibile come una sorta di specializzazione della durata di uno o due anni”, ha concluso la leader della Cisl Scuola.
Anche secondo Francesco Sinopoli, segretario generale Flc-Cgil, quello che occorre per cancellare il numero infinito di supplenze nella scuola pubblica italiana è “una procedura semplificata per l’assunzione dei precari”.
Via libera, anche, alla “conferma dell’organico Covid e ad un investimento sulla loro formazione: abbiamo da tempo una proposta chiara che siamo pronti ad avanzare”, ha concluso Sinopoli.
Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, “la stipula di oltre 210mila contratti annuali, con altri ancora da realizzare, assunzioni limitate e a settembre in arrivo altri 35mila pensionamenti, è una circostanza che non può lasciare indifferenti”: largo, quindi, alle assunzioni da graduatorie per chi ha svolto 36 mesi, come chiede da tempo l’Unione europea.
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