Fioccano le circolari contro l’abbigliamento fuori luogo scuola: dopo il caso del liceo di Lecce che ha praticamente riproposto il problema che emerge ogni anno quando si avvicina la bella stagione, anche all’istituto comprensivo Mozart di Roma diretto da Giovanni Cogliandro si discute di dress code.
La circolare rivolta a studenti e membri del personale scolastico è datata oggi, 25 maggio. Ecco il testo: “Per il rispetto dovuto alla sensibilità di tutti i componenti della nostra Comunità scolastica e in generale dell’Istituzione scolastica come contesto di crescita inclusiva e interculturale, luogo di apprendimento sereno e non sottomesso alle tendenze effimere dettate dal consumismo, è obbligatorio indossare un abbigliamento adeguato”.
“Si invitano quindi tutti gli studenti, i docenti e i membri del personale scolastico a evitare abiti non appropriati a un contesto di esperienza formativa ed educazione all’armonia e alla cittadinanza quale ci pregiamo di essere. A solo titolo esemplificativo sono quindi da evitare pantaloncini troppo corti, canottiere e magliette troppo corte, capi di abbigliamento eccessivi e inopportuni. I docenti e i membri del personale provvederanno a richiamare gli studenti e i colleghi al rispetto di quanto il comune buon senso dovrebbe di per sé suggerire e a informare l’amministrazione di condotte inopportune e che arrecano turbamento secondo quanto previsto dalle vigenti norme”, così si conclude il documento.
Viene stabilito, quindi, che non si tratta di un semplice monito: il personale scolastico è autorizzato a richiamare al rispetto delle regole e a segnalare eventuali violazioni.
L’anno scorso una circolare di un’altra dirigente scolastica pugliese, Antonella Manca, a capo del liceo scientifico Banzi di Bari, ha ribadito gli stessi concetti: “Se volete indossare determinati abiti fatelo fuori da qui, a scuola si sta in maniera decorosa”, questo un estratto dalla circolare.
Sempre in Puglia aveva fatto discutere la vicenda del preside del liceo scientifico Scacchi di Bari che, nel 2018, aveva paragonato l’abbigliamento scolastico a quello di una chiesa tanto che gli studenti organizzarono per protesta delle manifestazioni in piazza.
Qualche mese fa ci siamo occupati del caso relativo a una scuola, il liceo Majorana di Pozzuoli, in Campania, in cui un docente avrebbe tappato i buchi dei jeans strappati di due alunni, vietati dalle regole relative al dress code dell’istituto, con del nastro adesivo.
Le nuove rigide regole sul decoro e sul dress code a scuola sono state introdotte dalla nuova dirigente scolastica, insediatasi a settembre scorso.
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