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Dress code: leggins, cravatte e travestimenti

Una decisione presa perché i leggins sono stati ritenuti dalla scuola troppo provocanti e sexy se indossati con maglie corte che lasciano scoperto il lato B delle studentesse. Facendo un salto indietro nel tempo di oltre mezzo secolo si può ricordare che alla fine degli anni Cinquanta, il rettore dell’Università cattolica imponeva ai ragazzi di indossare la cravatta agli esami, pena la non ammissione ai medesimi. Per la società dell’epoca era un divieto ritenuto normale, ma non corrispondeva alle pulsioni che tanti giovani iniziavano ad avvertire, e che sfociarono poi, insieme a numerosi altri fattori, nel Sessantotto. Oggi a nessun istituto universitario verrebbe mai in mente di imporre la cravatta ai ragazzi i giorni degli esami. Sono i tempi che cambiano, le esigenze che si evolvono e che scrivono i dressing code nelle menti prima ancora che nelle disposizioni dall’alto. Se negli anni Cinquanta fosse esistito Internet ci sarebbero stati forum su forum scandalizzati riguardo ai ragazzi che osavano presentarsi senza cravatta agli esami.
Nel 2012 il dress-code riguarda le ragazze in leggings, e dei ragazzi senza cravatta non importa più nulla a nessuno. Il dress-code di domani riguarderà qualcosa d’altro. Quel qualcosa d’altro è arrivato da Trieste, dove il sito web de Il Piccolo scrive: ” Gli studenti restano a bocca aperta quando il nuovo supplente di matematica e fisica entra in classe. Hanno detto loro che è un professore che si chiama M. R. ma quello che vedono è altro. In cattedra sale una persona che indossa una giacca, una gonna, calze nylon e scarpe con il tacco. Sugli occhi un velo di rimmel, la pelle incipriata, il fard. Gli alunni del liceo Oberdan pensano allora ci sia stato un cambiamento dell’ultimo momento. Ma non è così. Quello è proprio il professor M. R. che usa abitualmente travestirsi da donna, anche in classe “.

Aldo Domenico Ficara

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