Due studenti universitari, un insegnante di sostegno, due tecnici di laboratorio e un maestro di musica di una scuola media cagliaritana, un uomo di 45 anni deceduto per overdose il 10 maggio scorso: è folta quanto inaspettata la “rappresentanza” del mondo dell’istruzione nella rete trasversale, non gestita da una singola organizzazione criminale ma da una miriade di consumatori-spacciatori, scoperta dai carabinieri di Milano che hanno arrestato 32 persone e ne hanno denunciate altre 30 in diverse province d’Italia.
La droga, prevalentemente sintetica, poteva essere acquistata su un sito internet in Usa e arrivava comodamente a casa, per posta ordinaria. La sostanza arrivava in Italia per via aerea, occultata in comunissimi plichi che, con un volo aereo proveniente da Madrid, quindi in ambito Ue, senza particolari controlli, finivano dall’aeroporto di Milano Malpensa al centro di smistamento postale di Lonate Pozzolo (Varese) e di lì a casa dei destinatari. Si tratta di incensurati di buon livello economico e culturale, professionisti che l’assumevano per ottenere prestazioni simili a quelle della cocaina, spendendo però 10 volte di meno.
“Il Metilenediossipirovalerone (Mdpv) è una sostanza psicoattiva con proprietà stimolanti in Italia proibita dal 2011 – spiegano i carabinieri dell’Antidroga – La sostanza appare come una polvere bianca o marrone e viene generalmente inalata per ‘sballare’ o per potenziare le prestazioni sessuali, ma ha effetti devastanti sul cervello, di cui necrotizza i neuroni”.
“Molti la prendevano da anni, alla leggera, pensando di non essere dei drogati, dato che la acquistavano su un sito internet Usa dove non è vietata – racconta un investigatore – E permetteva grandi guadagni, comprandola a 10 euro al grammo e rivendendola ad amici e colleghi a 50”.