Chi si recasse Milano, fino al 27 gennaio 2019, potrà visitare la mostra “Real Bodies, oltre il corpo umano”: ossia l’esposizione didattica sul corpo umano che si avvale di corpi umani autentici per rivelare ai visitatori l’anatomia ed il funzionamento del nostro organismo.
Ma la notizia non è — o perlomeno non solo — questa. Ciò che più interessa qui segnalare è lo straordinario successo che questa mostra sta avendo tra i giovani e tra gli studenti delle scuole. Infatti già 17.000 discenti di ogni ordine e grado hanno prenotato la visita. Anche perché quest’anno l’esposizione è particolarmente interessante per i giovanissimi, giacché una sezione della medesima è esplicitamente riservata ad “Alcool, fumo e droga: gli effetti delle dipendenze sul corpo”.
Due anni fa, del resto, la mostra venne visitata da ben 280.000 visitatori.
Troppo spesso gli adolescenti fanno oggi uso di stupefacenti, di tabacco e di superalcolici, senza minimamente curarsi dei danni cui espongono la propria salute presente e, soprattutto, futura. Troppo spesso i loro insegnanti devono constatare che gli scarsi risultati scolastici di questi ragazzi e ragazze, il loro aspetto stanco e trasandato, le loro risposte incoerenti, i loro sbadigli, la loro disattenzione, la loro cronica incapacità di concentrazione e di logica, segnalano l’abuso di alcol (se non qualcosa di peggio).
Visitando questa mostra, i giovanissimi potranno osservare la devastazione che la cirrosi epatica provoca al fegato di un alcolizzato. Potranno constatare come il fumo riduca i polmoni. Saranno messi in condizione di comprendere la distruzione biochimica che le droghe producono in un cervello umano, e come l’overdose provochi la morte immediata.
La sezione sulle dipendenze è stata curata dall’ex comandante del RIS (Reparto Investigazioni Scientifiche) di Parma Luciano Garofano, generale in congedo dell’Arma dei Carabinieri, nonché biologo. Vengono prese in esame anche le droghe più recenti: quelle sintetiche come l’MDMA. E poi le amfetamine e le metanfetamine, l’eroina, la morfina, i cannabinoidi, la cocaina.
L’MDMA, o 3,4-metilenediossimetanfetamina, meglio conosciuta come “Ecstasy”, “Molly”, “MD”, “Adam” o “La Bastarda”, in cambio di un temporaneo rilassamento e senso di euforia, genera poi — quando va bene — ansia, depressione, confusione, irrequietezza, panico, spasmi muscolari, convulsioni, nausea, diarrea; in seguito anche danni epatici, problemi psicologici e cognitivi; persino anni dopo l’assunzione. Quando va male, provoca un improvviso innalzamento della pressione arteriosa, del battito cardiaco e della temperatura corporea; e poi psicosi acuta e insufficienza renale. In conseguenza di ciò, moltissimi adolescenti di New York sono morti per attacchi cardiaci, manifestatisi all’inizio con fortissimi colpi di calore. Però questa droga è facile da assumere (sotto forma di pillola), facile da produrre, e va molto di moda; anche grazie all’idiozia di celebri star della musica, che l’hanno esplicitamente pubblicizzata in canzonette e spettacoli, facendola passare per sostanza “sexy” e alla moda. Pertanto i nostri ragazzi, se privi di genitori e insegnanti che li informino adeguatamente, rischiano di venirne letteralmente divorati.
Le anfetamine vengono assunte come psicostimolanti, antidepressivi ed euforizzanti, o addirittura per dimagrire, viste le loro proprietà anoressizzanti. Per questo il loro abuso provoca grave deperimento, ponendole tra gli stupefacenti più pericolosi. Oltre a grave ipertensione, producono psicosi paranoide, insonnia e allucinazioni che possono perdurare per giorni e giorni, gettando la vittima in un autentico inferno del corpo e dell’anima.
La metanfetamina (N,α-dimetilfeniletilammina), droga sintetica di facile ed economica produzione, provoca effetti e danni analoghi.
Il più grosso problema, tra l’altro, è che molto spesso i giovani fanno uso di più sostanze, i cui effetti si sommano e si potenziano a vicenda.
La droga è un suicidio lento. Perciò chiunque abbia tendenze suicide, o soffra un disagio tale da voler annullare la propria coscienza, probabilmente non verrà dissuaso da questa mostra. Certamente però l’esposizione può dissuadere tutti quei giovanissimi che si avvicinano agli stupefacenti per emulazione con i più grandi o per ricercare lo “sballo” del sabato sera. Per ignoranza, insomma, o per mera superficialità: due poco invidiabili “qualità” che il progressivo deteriorarsi del nostro tessuto sociale ha purtroppo diffuso come una terribile e distruttiva pandemia.
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