I dati sono stati immediatamente sottoposti al commento delle istituzioni: secondo il ministro per le Politiche sociali, Paolo Ferrero, ciò che preoccupa è la presenza di “un fenomeno radicato nella società che va combattuto su due piani: la prevenzione, legata però agli stili di vita e alla comunicazione sui rischi e a maggiore spesa sociale verso i servizi che vanno potenziati e migliorati. Serve quindi prevenzione, e non repressione“. Per quanto riguarda le sostanze assunte, quel che dà apprensione al ministro “è l’aumento dell’uso costante della cocaina, con l’aumento dell’uso dell’eroina anche se in modo sporadico: si tratta di sostanze pericolosissime – ha aggiunto il ministro – e occorre lavorare molto sulla prevenzione. Per quanto riguarda i minori, bisogna intervenire molto nella scuola, dialogando con i ragazzi sui loro modi di vivere, non condannandoli, ma riaprire il dialogo della società con i giovani“.
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