Dopo il Partito Democratico, anche la Lega Nord si dice favorevole all’utilizzo della graduatoria preselettiva del concorso Dirigenti scolastici per dare una risposta immediata alla mancanza di diverse centinaia di dirigenze scolastiche in Lombardia.
Anzi, il partito leghista rivendica la paternità della proposta. Attraverso Mario Pittoni, che nella passata legislatura ha ricoperto il ruolo di capogruppo leghista in Commissione Istruzione del Senato, la Lega sollecita un contratto da dirigente scolastico ‘a tempo’, recuperando gli iscritti alle graduatorie di merito lombarde 2012 annullate con sentenza del Consiglio di Stato n. 3747 dell’11 luglio scorso, ma anche nuovi meccanismi concorsuali sostituendo l’idoneità con graduatorie regionali progressive.
“In Lombardia – spiega Pittoni – la ricorrezione degli elaborati concorsuali, con il rischio di valutazioni diverse e quindi di candidati esclusi che a loro volta ricorrono al giudice amministrativo contestando le operazioni di correzione, porta a prevedere un tempo che può arrivare anche a un anno per completare la procedura. Con più di un terzo delle scuole autonome lombarde senza dirigente titolare, ormai il caos si può evitare solo con un provvedimento ad hoc (utile anche in altre regioni dove si manifestassero le stesse criticità), che consenta di gestire l’emergenza in attesa delle assegnazioni definitive”.
C’è poi la questione – molto sentita al Nord – delle regioni dove, nonostante il buon livello medio di preparazione certificato dalle indagini internazionali, sono tanti i candidati alla dirigenza scolastica che non hanno superato le prove di idoneità. Con il rischio che per i posti vacanti scatti l’ennesimo provvedimento che consente il trasferimento di colleghi dal Meridione, dove, rileva in modo provocatorio sempre Pittoni, “chissà perché abbondano. Per questo motivo – conclude l’esponente leghista – proponiamo una revisione del sistema di reclutamento dei dirigenti scolastici, ispirato al progetto che abbiamo depositato la scorsa legislatura per l’assunzione di docenti, basato su graduatorie regionali progressive”.