Presso I.C. “G.Falcone” di Rende, si è svolto un incontro dibattito, rivolto a genitori e docenti, sul tema della teoria del gender. Nasce una immediata polemica.
L’incontro, moderato dal Dirigente Scolastico Franca Lucia Perri, ha visto i saluti di Luigi Vinceslao, Presidente Centro Bachelet di Cosenza e l’introduzione del Prof. Mario De Bonis Consigliere Nazionale A.Ge. (Associazione Genitori). Hanno relazionato il Dott. Antonio Meo, Pediatra di origini calabresi ma residente a Rovigo ed il Prof. Giuseppe Bruno, Dirigente Scolastico, Consigliere Regionale UCIIM (Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi). Prima dell’incontro sono dovuti intervenire i Carabinieri per allontanare un gruppo di giovani contestatori muniti di striscione e megafono, che attraverso un loro volantino colpevolizzavano gli organizzatori e i partecipanti di “non rendere consapevole il bambino di ciò che siamo, guardare con occhi neutri ciò che la nostra società percepisce come diverso, cercando in questo modo di crescere adulti consapevoli e liberi di accettare ogni individuo nella sua completezza, senza renderlo oggetto di discriminazione”. Sulla questione è intervenuta la Flc Cgil di Cosenza stigmatizzando la vicenda dell’IC Facone di Rende e ricordando che già oltre un anno fa la ministra Giannini aveva emanato una circolare diretta a contrastare una “truffa culturale” messa in giro ad arte da chi si è inventato una presunta “teoria gender” introdotta a scuola e minacciava denunce. Anche Davide Faraone, sostiene la Flc Cgil di Cosenza, affermava che queste erano “parole che hanno a che fare con tempi bui e concezioni medievali”.
In un comunicato stampa, la Flc Cgil ricorda che “la scuola deve educare alle pari opportunità, all’inclusione delle diversità, all’autodeterminazione libera e consapevole. E non perché lo pensiamo noi, ma per suo statuto, costituzione, stessa ragion d’essere”.
Perciò, continua il comunicato, “ci stupisce e ci preoccupa l’organizzazione di un convegno da parte della dirigente dell’Istituto Comprensivo “Falcone” di Rende qualche giorno fa proprio su queste tematiche, in collaborazione con gruppi retrivi che partecipano in maniera ideologica ad una martellante campagna reazionaria, che sparge allarmi infondati mirante a creare una vera e propria psicosi collettiva da parte di oscurantisti ed integralisti di ogni risma. Gli studi di genere sono una cosa ben più seria dell’inesistente “teoria del gender”, solo un’accozzaglia di vergognose mistificazioni ed inaccettabili luoghi comuni che deformano con consapevolezza la realtà. Le differenze di genere e le loro implicazioni mentali e sociali vanno invece adeguatamente indagate. A questo serve la scuola: educare alla parità tra i sessi, rispettare tutti i giovani, contrastare e prevenire ogni discriminazione, bullismo, violenza di genere, omofobia”.
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