Dsa, all’origine può esserci un cattivo rapporto in famiglia
Un bambino che vive male il proprio ruolo all`interno della famiglia, può avere problemi di apprendimento a scuola. A sostenerlo è l’Istituto di Ortofonologia (IdO), dopo aver condotto uno studio su 97 bambini (32 femmine e 65 maschi di età media di 9 anni) con Disturbi specifici dell`apprendimento (Dsa): le conclusioni della ricerca sono state presentate il 19 gennaio a Roma, nel corso del XV convegno nazionale su `Dislessie: il ruolo della scuola nella complessità degli apprendimenti`, promosso dall`Istituto di Ortofonologia in collaborazione con l`istituto comprensivo Regina Elena. I ricercatori dell’IdO hanno verificato che i bambini dislessici quando si disegnano, se lo fanno rappresentando la propria famiglie si rappresentano molto più piccoli rispetto alla loro età reale, eliminando spesso dall`immagine i fratelli e le sorelle. Inoltre, circa 1 bambino su 3 (il 31%) tende ad identificarsi con i genitori, che nel 60% dei casi risultano i personaggi più simpatici. La ricerca ha rilevato che quando i soggetti dislessici “si proiettano nella famiglia fanno emergere una modalità più regressiva, presentandosi come si sentono realmente, ovvero più piccoli. Quando si rappresentano, invece, in una persona (test figura umana) si disegnano come vorrebbero essere, più grandi e autonomi”.
Ma il dato più significativo emerso è che “il 74% dei soggetti con Dsa ha un attaccamento insicuro nei confronti dei genitori, che li rende più ansiosi e inefficaci, con conseguenti difficoltà di attenzione”.
Secondo l`IdO, “i disturbi di attenzione non hanno a che fare con gli aspetti organizzativi ma con quelli affettivi e rappresentano un`area di sovrapposizione tra il disturbo depressivo e quello specifico dell`apprendimento”. Esisterebbe quindi una bidirezionalità tra i due disturbi. “L`ansia e la bassa autostima – è stato spiegato – incidono sulla capacità dei bambini di utilizzare correttamente l`attenzione e la memoria, causando una difficoltà nello gestirsi autonomamente e di conseguenza negli apprendimenti”.