I BES (Bisogni Educativi Speciali) e i DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) non rappresentano una condizione di disabilità, ma una condizione di svantaggio che gli studenti devono imparare a riconoscere e a superare.
Assegnare compiti e verifiche con strumenti compensativi e dispensativi non significa affatto agevolarli con domande più semplici, ma aiutarli a crescere e ad avere consapevolezza che le difficoltà, nonostante tutto, possono essere superate con l’impegno e la costanza nello studio. Questo è lo spirito della legge 70/2017, ossia quello di aiutare i ragazzi che hanno problemi di disgrafia, dislessia e discalculia a superarli.
È comunque vero che di questa legge se ne sta facendo un uso improprio e molti studenti (e i loro genitori) sono fermamente convinti che i BES e DSA siano una condizione per essere promossi. Non è affatto così, per nessuna ragione, anzi è l’esatto contrario. Ovviamente il dubbio potrebbe nascere quando in una classe sono presenti diversi alunni che hanno ottenuto certificazioni di BES e DSA.
Tuttavia questi alunni vanno sostenuti ed incoraggiati a superare la loro condizione di svantaggio sociale alla pari di tutti gli altri alunni senza alcuna forma di discriminazione. Tutti vanno amati col cuore e con l’esempio che i docenti devono saper dare.
Mario Bocola