Didattica

Dsa e clima di classe, la formatrice Casella: “Se il docente non trasmette empatia anche la strategia migliore fallisce”

“Prima di tutto è necessario stabilire con i ragazzi una relazione, un’empatia. Occorre saperli accogliere, accettarli, mostrare fiducia nelle loro capacità. A questo punto poi si può iniziare il lavoro propriamente didattico. Se non si riesce trasmettere questo senso di accoglienza si potrà usare la tecnica migliore del mondo ma non sarà mai completamente efficace. Prima di tutto è necessario stabilire un rapporto con l’individuo e poi con la classe”. VAI AL CORSO

Lo ha detto Patrizia Casella, docente e formatrice, nel corso dell’appuntamento di venerdì 25 novembre della Tecnica della Scuola Live.

Una classe è sempre un contesto educativo? Le strategie relazionali presentano una specificità per gli alunni con Dsa? Come si attenuano le difficoltà di letto-scrittura? Come si lavora sulle competenze emotive e su quelle cognitive, sono due percorsi diversi? Qual è una strategia motivazionale efficace in classe? Nei processi di apprendimento come influiscono gli aspetti psicologici del docente e dello studente?

Di tutto questo e di tanto altro si è parlato nel corso della diretta, che ha visto a ospite anche Paolo Bozzaro, psicologo e formatore.

Cos’è la disgrafia?

La disgrafia è un disturbo specifico di apprendimento della scrittura che riguarda la competenza grafo-motoria, un disturbo facilmente riconoscibile, dato che i testi scritti di un bambino disgrafico sono poco leggibili, persino a lui, e mostrano disallineamenti delle lettere e delle parole rispetto al rigo della pagina di quaderno e tra loro.

Quali i segnali della disgrafia?

L’insegnante o il genitore possono avvertire come campanelli d’allarme del disturbo disgrafico i seguenti segnali:

  • il bambino mostra fatica e lentezza nello scrivere;
  • i caratteri di una parola mostrano grandezze diverse;
  • i caratteri di una parola sono disallineati rispetto al foglio;
  • il bambino fa eccessiva pressione sul foglio;
  • alcune parole sembrano compresse, con lettere molto ravvicinate, mentre altre si allungano esageratamente, con lettere distanti, in un procedere poco fluido, a scatti e interruzioni.

Cosa fare davanti ad alunni con Dsa (disturbi specifici di apprendimento)? Dopo la diagnosi, bisogna lavorare alla riduzione delle difficoltà con i mezzi e le misure a disposizione.

Gli strumenti compensativi

Cosa intendiamo per strumenti compensativi per gli alunni con DSA? Gli strumenti compensativi sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria. Fra i più noti il Ministero indica:

  1. la sintesi vocale, che trasforma un compito di lettura in un compito di ascolto;
  2. il registratore, che consente all’alunno o allo studente di non scrivere gli appunti della lezione;
  3. i programmi di video scrittura con correttore ortografico, che permettono la produzione di testi sufficientemente corretti senza l’affaticamento della rilettura e della contestuale correzione degli errori;
  4. la calcolatrice, che facilita le operazioni di calcolo;
  5. altri strumenti tecnologicamente meno evoluti quali tabelle, formulari, mappe concettuali, etc.

Le misure dispensative

Quanto alle misure dispensative, il docente si accerta di ciò che risulta all’alunno particolarmente difficoltoso e predispone un adeguato Pdp (Piano didattico personalizzato) nel quale si precisi da quali compiti l’alunno è dispensato.

Per esempio – spiega il Ministero – non è utile far leggere a un alunno con dislessia un lungo brano, in quanto l’esercizio, per via del disturbo, non migliora la sua prestazione nella lettura. Rientrano tra le misure dispensative altresì le interrogazioni programmate, l’uso del vocabolario, poter svolgere una prova su un contenuto comunque disciplinarmente significativo, ma ridotto o tempi più lunghi per le verifiche.

Ricordiamo che il Pdp, il Piano didattico personalizzato, è il documento da redigere entro il primo trimestre dell’anno scolastico, quindi entro novembre, con cui le scuole si prendono in carico le problematiche relative ai bambini e ai ragazzi con disturbi specifici di apprendimento.

Il corso

Su questi argomenti il corso Disgrafia, interventi didattici mirati, in programma dal 1 dicembre, a cura di Patrizia Casella.

Il corso affronta il tema della disgrafia puntando all’attenuazione delle difficoltà di apprendimento attraverso percorsi didattici concreti.

In questa prima parte, durante il corso, affronteremo il problema della disgrafia, rimandando ad altri, eventuali, incontri quello della disortografia e della dislessia.

Le proposte della Tecnica della Scuola nell’ambito della formazione

Quali corsi? A chi sono rivolti?

La Tecnica della Scuola, che opera nel settore scolastico da oltre 70 anni al fianco di docenti e personale, dal 2012 è ente di formazione accreditato dal Ministero dell’Istruzione. La Casa Editrice propone un’ampia offerta formativa tra webinar dedicati ai docenti che vogliono aggiornarsi o approfondire specifiche tematiche, percorsi in e-learningcertificazionicorsi rivolti alle scuole e corsi di preparazione ai concorsi per aspiranti docenti e dirigenti.

Scopri l’offerta formativa della Tecnica della Scuola

Come iscriversi?

I corsi, a cui è possibile iscriversi anche sulla piattaforma Sofia, sono acquistabili con Carta del Docente. Al termine di ogni percorso è prevista l’emissione di un attestato di partecipazione.

Chi tiene i corsi?

I corsi organizzati dalla Casa Editrice sono in costante aggiornamento, per rispecchiare le reali e concrete esigenze di docenti e dirigenti o aspiranti tali. Queste sono individuate da un team di esperti e formatori con competenze consolidate nel campo della formazione, pronto a garantire supporto costante per i partecipanti ai percorsi formativi.

I webinar di dicembre e gennaio

Redazione

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