Dopo nove anni anche il Lazio dovrebbe recepire legge 170 del 2010 e l’Accordo Stato-Regioni del 2012, che prevedevano di indicare le linee guida per la certificazione dei DSA(Disturbi Specifici dell’Apprendimento) e Protocolli di identificazione precoce del rischio, al fine di assicurare a tutti gli studenti uguali opportunità di sviluppo.
E’ quanto emerso dal convegno organizzato all’Ordine degli Psicologi del Lazio dal titolo“La lunga attesa per la diagnosi di DSA nel Lazio” organizzato il 2 febbraio presso il centro Erickson di Roma.
L’approvazione della legge garantirebbe agli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento uguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale, grazie alla promozione di misure didattiche di supporto, oltre all’aumento del benessere scolastico, l’adozione di adeguate forme di verifica e valutazione, il coinvolgimento consapevole d’insegnanti, famiglie e professionisti.
Da segnalare l’intervento di Marta Bonafoni (Lista Zingaretti), componente della VII° Commissione – Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria, welfare – della Regione Lazio: “lunedi come Commissione Sanità scriveremo alla Giunta, al Presidente e all’Assessore alla Sanità per chiedere un’audizione al Tavolo sull’integrazione socio-sanitaria, mettendo all’attenzione immediata del Commissario il recepimento della legge 170 e la questione del personale. Contestualmente, con il Presidente della Commissione Sanità, Simeone, ci impegneremo a incardinare la proposta di legge Lena. Abbiamo tutta la volontà di compiere il percorso per vincere”, ha dichiarato.
Rodolfo Lena (Pd), Presidente della I° Commissione della Regione Lazio e proponente della Legge n.4/2014 riguardante i DSA, si spinge anche oltre: “La mia proposta di legge è nata in una fase di grande difficoltà della Regione, con il commissariamento e il blocco del turnover al 10%. Oggi le cose non sono completamente definite ma c’è un miglioramento importante sul versante delle assunzioni. Il Presidente Simeone mi ha comunicato che il provvedimento verrà calendarizzato come seconda proposta di legge: nel corso del suo iter legislativo verrà arricchita da ulteriori emendamenti. In ogni caso, che si tratti del testo in questione o di un altro dispositivo, sento di poter garantire che arriveremo al Festival della Psicologia del prossimo mese di giugno con qualcosa di concreto”.
Nel corso del suo intervento, Silvia Baldi, componente del gruppo Psicologia e Scuola dell’Ordine Psicologi Lazio, ha rimarcato il fatto che “sono trascorsi nove anni dall’approvazione della legge 170, con la quale il Parlamento raccomandava alle Regioni di garantire una “diagnosi precoce” di DSA. Il testo interveniva per garantire agli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento uguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale, promuovendo misure didattiche di supporto, l’aumento del benessere scolastico, l’adozione di adeguate forme di verifica e valutazione, il coinvolgimento consapevole d’insegnanti, famiglie e professionisti. Nove anni dopo, il Lazio è l’unica regione italiana a non avere ancora recepito la normativa”.
“Una situazione inaccettabile – ha aggiunto Nicola Piccinini, presidente dell’Ordine degli Psicologi del Lazio – che ci colloca in una costante situazione di dejà vu. Oltre tre anni fa tenevamo un convegno in Regione sullo stesso tema, spingendo affinché la legge Lena venisse incardinata. Sostanzialmente non è accaduto nulla. A questo punto non possiamo più attendere, ci aspettiamo un impegno concreto e immediato da parte delle istituzioni. La soluzione che auspichiamo è il recupero della proposta di legge, ma non intendiamo sottilizzare sul dispositivo: la cosa fondamentale è che si intervenga nel minore tempo possibile”.
La lettura delle opposizioni è diversa, come afferma Davide Barillari (M5S),componente della VII° Commissione. “Le responsabilità dell’immobilismo degli ultimi anni sono chiare e chiamano in causa il Consiglio regionale, orientato su altre priorità, più remunerative sul piano elettorale e politico. Il M5S ha spinto questa legge presentando un Ordine del Giorno in Consiglio regionale approvato da tutti che chiedeva tra l’altro l’abbattimento degli impedimenti burocratici per la diagnosi di Dsa e Bes, ma non ha avuto seguito. Faremo un’altra mozione per ricalcare le stesse proposte”. Emerge tuttavia una importante comunità di intenti. “Solleciteremo il prossimo Commissario alla Sanità ad agire con urgenza – ha proseguito Barillari – proponendo ulteriori integrazioni alla legge, che è ben fatta ma sconta il mutamento dello scenario. Procederemo anche con l’ausilio dei nostri strumenti di democrazia diretta: penso ad esempio al tema dello psicologo scolastico. La logica deve essere ancora più inclusiva e partecipativa”.
A spingere sulla convergenza è anche Chiara Colosimo (FdI), componente della stessa Commissione: “La cronaca di questi giorni ci dimostra che l’uscita della Regione dalla fase commissariale non è ancora compiuta. La proposta di legge Lena è buona e dovrebbe essere incardinata, ma dal momento che va toccare l’ambito economico della Sanità dubito che andrebbe in porto. Quel che è certo è che non si può far perdere altro tempo a bambini, operatori e insegnanti. Credo che l’unica soluzione possibile sia quella di una delibera, alla quale tutti siamo pronti a dare un contributo. Zingaretti dovrebbe procedere per decreto e recepire la legge nazionale: fatto questo, nulla impedirà alla Commissione di intervenire successivamente, per ampliare la proposta Lena e integrarla con ulteriori miglioramenti”.
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