Due parlamentari della Lega (la deputata Giorgia Latini e il senatore Mario Pittoni) hanno deciso di lanciare un appello al Presidente Mattarella per evidenziare il problema dei DSGA facenti funzione.
“E’ nota – scrivono i due leghisti – la situazione di difficoltà in ordine alla carenza endemica nel sistema scolastico italiano di migliaia di DSGA (Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi). Dal 2000 a oggi tale funzione è stata affidata – in forza di specifica normativa atta ad assicurare la presenza di detta figura nelle scuole che ne siano sprovviste – agli assistenti amministrativi, a pieno titolo e con tutte le responsabilità connesse. Ciò ha garantito il regolare funzionamento delle Scuole loro affidate al pari di quelle gestite da DSGA di ruolo”.
In questo momento, sotto il profilo normativo, la situazione è piuttosto complicata perché in poco tempo si sono sovrapposte norme diverse e non tutte coerenti fra loro.
La legge di Bilancio 2018 aveva previsto l’indizione del concorso ordinario per DSGA con requisito d’accesso – per i candidati esterni – della laurea specifica quinquennale. La legge stessa consentiva anche che potessero accedervi – pur se sprovvisti di titolo – gli assistenti amministrativi con tre anni di servizio negli ultimi 8 anni, come facenti funzioni DSGA.
Il fatto è che in tal modo gli assistenti amministrativi incaricati della funzione di DSGA avrebbero comunque difficoltà ad essere stabilizzati perché i vincitori del concorso ordinario avrebbero la precedenza nelle operazioni di immissione in ruolo.
Il decreto scuola apporta alcune modifiche alla norma senza però risolvere pienamente il problema, almeno secondo Latini e Pittoni che sostengono: “La norma infatti difetta di due indispensabili disposizioni: la prima che renda applicabile a questa procedura la disposizione già prevista nella legge di stabilità per il 2018, e cioè il superamento, in sede di prima applicazione, del possesso del titolo di laurea e la previsione in sua vece della prescritta anzianità di servizio nel ruolo richiesto di almeno tre anni; la seconda che non subordini l’attribuzione della sede ai vincitori della suddetta procedura all’esaurirsi delle graduatorie del concorso ordinario, cosa che in molti casi comporterebbe l’accesso al nuovo ruolo non prima di tre anni”.
“Gli assistenti amministrativi che da anni ricoprono legittimamente la funzione di DSGA – scrivono i due parlamentari nell’appello al Presidente – qualora non superassero la prova di selezione del concorso ordinario (non certo studiata per loro) in fase di espletamento, si vedranno scavalcati dai vincitori del concorso e, solo in tempi successivi, potrebbero tornare a ricoprire tale ruolo in virtù del concorso straordinario, ma chissà dove e interrompendo per un periodo di uno o più anni l’esercizio della specifica funzione, lasciando molti istituti privi del loro bagaglio di esperienza”.
La proposta di Latini e Pittoni è semplice: avviare una procedura di selezione riservata interna – normativamente ancora prevista e applicata in tutte le Amministrazioni dello Stato – per salvaguardare il patrimonio di esperienza e professionalità acquisito da chi ha provveduto ad assicurare il funzionamento delle scuole in tutti questi anni.
Peraltro, sottolineano i due parlamentari, “nell’Intesa del 1° ottobre 2019, sottoscritta dal ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti con le organizzazioni sindacali rappresentative della scuola, si contemplava tale possibilità”.
In queste ore il decreto scuola è all’esame della Commissione Cultura del Senato, presieduta proprio da Mario Pittoni che ha anche presentato alcuni emendamenti tra cui anche uno relativo alla questione dei DSGA facenti funzione.
L’esame del provvedimento e degli emendamenti riprende nella giornata di mercoledì 11, ma i tempi sono davvero molto stretti ed è ormai molto probabile che il Governo decida di ricorrere al voto di fiducia con il risultato che il testo approvato dalla Camera non sarà più modificato.
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