Caro presidente della Repubblica,
on possiamo non manifestarLe il nostro grande stupore e la grande amarezza provata nel sapere della Sua decisione di non firmare il Decreto Legge cd. “Salva Precari”, sia perché l’ennesima porta ci viene chiusa a pochi passi dal traguardo ambito da anni, sia perché chiusa da chi davvero non ce lo si aspettava.
Poche ma sostanziali considerazioni: non si capisce il permanere del dubbio sul titolo d’accesso quando tale questione era già stata affrontata e superata dall’attuale concorso ordinario per DSGA ora in svolgimento, che è un chiaro precedente sulla fattibilità della cosa; la surroga al titolo di accesso dei tre anni di servizio negli ultimi otto nel profilo di destinazione non è stata una norma ideata “ad acta” per noi, ma una precisa Direttiva Europea recepita anche in Italia; tale surroga è anche presente e vigente per il reclutamento nel Pubblico Impiego nel DLgs 25 maggio 2017, n. 75, il cd. “Decreto Madia”. Alla luce di quanto esposto appare evidente come tale perplessità sulla legittimità nel partecipare a tale concorso sia stato visto più come una forma di accanimento nei nostri confronti che una reale difficoltà normativa.
Non solo: essendo un concorso riservato, appare logico come esso debba essere destinato a una platea che corrisponda a determinati requisiti, come giustamente indicato nel decreto originario, e non a una condizione restrittiva persino ai requisiti richiesti dal concorso ordinario, aperto a tutti.
Il riservarlo ai soli possessori del titolo di studio non ha ragion d’essere, essendo essi nel pieno diritto a partecipare a qualsivoglia concorso ordinario nel futuro; si ricordi che tale categoria fu già abbondantemente agevolata e quasi totalmente assorbita nella mobilità interna del 2011, strutturata a loro misura, tanto da risultarne il 90% dei vincitori; oltre tutto, a fronte del contingente di circa tre, massimo quattrocento facenti funzioni DSGA col requisito dei tre anni di servizio negli ultimi otto sul territorio nazionale, i rimanenti f.f. DSGA laureati ammonteranno a poche decine… Ha logicità una siffatta procedura a livello nazionale?
Disturba molto poi fare passare tale riservato come una sanatoria… una sanatoria viene istituita per permettere a trasgressori di rientrare nella legalità: in tale situazione appare realmente offensivo farci passare per dei “trasgressori”… Per concludere, in politica si usano tanto le belle espressioni del tipo “meritocrazia” e “servitori dello Stato”: come non riconoscerci degni di meritocrazia, dopo aver svolto per tanti anni, alcuni per quasi due decenni, in condizioni sempre più complicate, ma in modo esemplare e continuo il nostro complicato compito???
E come non considerarci servitori dello Stato quando, sempre per tanti anni, abbiamo rimediato alla enorme carenza dei DSGA (oggi sono tremila i posti vacanti e disponibili), permettendo l’altrimenti impossibile andamento dell’amministrazione scolastica, con continui cambiamenti di sede senza continuità amministrativa collocati laddove ce ne fosse necessità, senza alcun riconoscimento giuridico e persino sottoposti a decurtazioni stipendiali?
Quale migliore occasione se non questa, per rendere le espressioni “meritocrazia” e i “servitori dello Stato” non semplici spot, ma una giusta verità?
Per tali motivi, Signor Presidente, La invitiamo a rivedere le Sue perplessità su questa nostra situazione e a sciogliere qualunque dubbio di legittimità sulla nostra partecipazione al riservato, da noi atteso da anni, e concederci il giusto riconoscimento per il nostro impegno prestato egregiamente per tutti questi anni.
Davide Viola
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