Il Dsga è praticamente il “Segretario” di una volta, ma seppure il suo ruolo, nei fatti, è profondamente cambiato nel tempo, tutti continuano a pensare alla nostra figura come a quella di un impiegato che si limita a fare due conti e che è tenuto ad inchinarsi ad ogni richiesta del Dirigente ed anche dei docenti. Al servizio della comunità scolastica, praticamente.
Trascorriamo le nostre giornate assillati da mille problemi e mille difficoltà, da affrontare spesso in assoluta solitudine. Oggi ho passato quasi l’intera mattinata a ricreare ambiente sicurezza Entratel… quanti sanno cosa sia? Sono stata ore al telefono in attesa di ricevere risposta da assistenza, prima di risolvere. Per dirne una.
Il lavoro dei Dsga è sempre più complesso e indefinito, tanto che, non sapendo esattamente cosa ci compete e siccome sentiamo addosso responsabilità che non sono nostre, forse per puro masochismo facciamo gran parte del lavoro che non ci compete. Basterebbe che ognuno facesse il suo… certo… ma non è così semplice. I Dirigenti sono assillati da adempimenti didattici e non solo, burocratici, cose che manco loro hanno mai fatto, anche se sostenuti dai collaboratori, dai team di supporto a questo e quello…
I Dsga hanno apporto degli assistenti, certo, ma non è semplice trovare una buona squadra, oltretutto ridotta all’osso dai tagli di organico degli ultimi anni.
Di cosa ci occupiamo? Dell’iter degli acquisti, dalla richiesta dei preventivi, quando occorre, alla liquidazione delle fatture. Cosa che detta così potrebbe sembrare semplice, ma comprende in realtà una serie di operazioni attraverso utilizzo di vari software in continuo aggiornamento… saltando da sito banca a programma gestione, ci occupiamo delle pratiche pensionistiche e fiscali, tante scaricate su di noi da altri uffici (Inpdap – Uffici scolastici territoriali), sempre attraverso sistemi telematici ancora non alla portata di tutti e comunque complessi e disorganizzati.
Tante piccole sequenze di operazioni per ogni cosa si debba fare, dal protocollo alla gestione dei pagamenti e delle nomine. Tutto informatizzato. Il che può sembrare positivo, e in parte lo è, ma tante volte ci blocca. Perché se cancellare una nota o un numero sbagliato a penna è semplice, a volte correggere un errore fatto attraverso programmi vuol dire dover azzerare tutto e rifare. E capita spesso.
Possiamo perdere giornate dietro un programma che non funziona. E ci sono Password innumerevoli per ogni accesso… e ricostruzioni, contenziosi, regolarizzazione sospesi, rapporti con gli enti, predisposizione determine, gestione AVCP, Cig, Cup,PCC, Firma digitale, Emens, Certificazione unica, 770, Dichiarazione Irap, a parte naturalmente gestione bilancio, che con i progetti sempre più numerosi da gestire diventa un vero calvario. E nomine esperti, gestione anagrafe prestazioni….
E’ vero, vengono fatti corsi di formazione. Ma spesso sono insufficienti e superficiali. Bisogna avere il tempo per seguirli e poi leggere le guide che vengono inviate via mail… pagine e pagine…. ci sarebbe da leggere 24 ore su 24 per essere sempre aggiornati.
Le norme e le novità legislative si susseguono senza che ci sia il tempo a volte di starci dietro. Oltretutto spesso dobbiamo essere noi a cercare l’ultima perché non sempre ci viene inviata direttamente e in modo chiaro. Comunque abbiamo selezionato esperto.
Vogliamo parlare della tanto sbandierata dematerializzazione? Quante scuole sono allineate? Nella mia scuola consumiamo ancora centinaia di risme di carta. E’ difficile adeguarsi al passaggio. Non basta dire si deve fare, bisogna essere messi in condizione di farlo. Nonostante in tante scuole ci siano uffici amministrativi con personale preparato, capace e collaborativo e Dirigenti preparati e decisi a far rispettare le norme, nella maggior parte delle scuole si vive spesso alla giornata… cercando di fare del proprio meglio.
Perché una scuola non è un ufficio qualsiasi. Ci sono i bambini, con le loro priorità, che spesso si fanno male, e bisogna fare denuncia infortunio… nei termini, se no partono le multe… e ascoltare i genitori e i docenti. Ormai i Dirigenti trascorrono gran parte delle loro giornate ad ascoltare confidenze e lamentele degli uni e degli altri….
Nella scuola, più che in altri uffici, c’è voglia e bisogno di contatto umano.
Avere a che fare con i bambini, con i docenti, con i mille progetti, le innovazioni, le gite… le centinaia di attività che contraddistinguono le scuole, non è cosa semplice.
E a proposito di corsi di formazione… COME MAI AI DSGA NON E’ STATO ATTRIBUITO BONUS??? Continuo a chiedermelo ma non trovo la risposta…
Il Dsga si occupa del coordinamento degli uffici di segreteria. E’ responsabile della contabilità, e non solo… Spesso si sostituisce per forza di cosa al DS, che è troppo impegnato con genitori, alunni e docenti per seguire iter amministrativi vari, ma non gli è riconosciuta funzione dirigenziale, anzi sembra sempre più un dipendente del Dirigente Scolastico, nonostante sia affiancato a questi nella gestione di gran parte delle attività scolastiche.
Il Dsga è chiamato in causa per sistemare tutte le situazioni scomode. E’ un tuttofare. Dall’ordine della carta igienica alla gestione dei PON…. ma si ha idea di quanto lavoro, quanta burocrazia ci sia dietro ai PON?
E’ un iter complesso e farraginoso, e i Dsga si fanno carico della maggior parte del lavoro, sempre in solitudine, senza nessuna considerazione né alcun rispetto per il lavoro svolto, anche se fondamentale per la corretta gestione del tutto. Ed è richiesta la loro specifica presenza in fase di controlli ministeriali… piuttosto certosini e devono farsi anche carico dello stress collegato al dover rendicontare su quanto è stato fatto, spesso in modo frettoloso e non sempre in linea con le norme, perché per forza di cosa non si riesce a star dietro a tutto..
Il Dsga dovrebbe avere alle dirette dipendenze il personale Ata (Assistenti e Collaboratori scolastici) ma il Dirigente è colui che decide, alla fine….
Per quanto mi riguarda ho la sensazione costante di aver lasciato indietro qualcosa. So di non essere in regola con tanti adempimenti, di alcuni nemmeno sono a conoscenza, probabilmente. Cerchiamo di darci una mano tra colleghi. Sperando di salvare il salvabile, ma ogni giorno di più con la paura di doverci rimettere qualcosa anche economicamente, perché spesso arrivano sanzioni, perché non c’è nessuno a cui possiamo dire che non riusciamo a fare tutto, che il personale alle nostre dipendenze spesso è impreparato o comunque numericamente insufficiente a coprire il carico di lavoro. Perché non possiamo nominare supplenti se si assenta un assistente amministrativo, a meno di non restare con due in servizio, anche se i titolari sono 6, come nel caso della mia scuola. Perché ci sono in ufficio docenti inidonei all’insegnamento spesso per motivi psicologici o fisici che vengono destinati a svolgere mansioni amministrative complesse, che è tutto dire.
Altro indicatore della scarsa considerazione del ruolo del Dsga il mancato riconoscimento economico legato alle reggenze. Sono ormai due anni che non viene liquidata ai DSGA compenso spettante PER LEGGE per le reggenze. E si sa che la maggior parte del lavoro ricade su di loro. Dovremmo tutti rifiutarci o non proporci per reggenze, ma spesso per assecondare il proprio Ds o per mettersi in gioco o per spirito di sacrificio o per arrotondare lo stipendio assolutamente inadeguato che percepiamo ,non lo facciamo, e ci ritroviamo a dover gestire due scuole senza avere nemmeno adeguato riconoscimento economico, ma nessuno ne parla….
L’ultimo contratto, atteso da anni, ci ha nuovamente penalizzato, o meglio ignorati. Noi siamo paradossalmente gli invisibili della scuola, bistrattati dai più. Fermi ad un ruolo che non ci rende giustizia, anzi, CI MORTIFICA sempre più.
Io amo il mio lavoro, mi batto ogni giorno perché vengano rispettate le regole, per fare in modo che tutto o quasi venga fatto come si deve….e sono stanca, davvero, sempre di più, ma non mi arrendo, in tanti non ci arrendiamo e continuiamo a fare il nostro lavoro con impegno, caparbietà e responsabilità. Ma le cose devono cambiare, nell’interesse di tutti, perché davvero il bicchiere è colmo e stiamo allontanandoci sempre più da quella che vorremmo “Una buona scuola”.
Silvia De Martino e altri DSGA e no
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