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Dubbi sui servizi che offre la scuola? Verificate se applica le norme Uni

C’è un’arma in più nelle mani dei genitori impegnati a capire la serietà e competenza nel fare formazione da parte di un istituto scolastico. Si tratta della verifica di applicazione delle norme Uni. Realizzate dall’Ente nazionale italiano di unificazione, negli ultimi anni sono sempre più entrate a fare parte dei nostri ambienti di vita. E quello scolastico, anche se in ritardo, non è da meno. L’obiettivo è garantire migliori standard di servizio, affidabilità e prestazioni adeguate: soprattutto nei nidi, nelle scuole materne e nei centri infanzia dove sono ospitati bimbi in un’età che necessita massime accortezze e garanzie da parte degli operatori e dell’organizzazione della struttura. A questo scopo, da qualche giorno l’Uni ha pubblicato una norma, la numero 11034, denominata “Servizi all’infanzia – Requisiti del servizio”, che si applica proprio ai nidi d’infanzia (0-3 anni), alle scuole materne (3-6 anni) e ai centri infanzia che comprendono l’intera fascia d’età da 0 a 6 anni.
“La norma prevede che la direzione della struttura che si prende carico dell’educazione dei piccoli – spiegano dall’Ente nazionale italiano di unificazione – dopo aver definito il proprio impegno ed obiettivo socio-educativo, deve predisporre un documento tecnico che prescriva le pratiche, le procedure e le proprie strategie per svolgere l’attività. Impone poi che venga definita una pianificazione annuale delle attività di controllo, per verificare che gli obiettivi vengano rispettati. Se adottata, inoltre, la struttura per organizzare lo svolgimento dei propri servizi deve definire un calendario annuale, accessibile a tutti, suddiviso in mesi, giorni ed ore dedicate alla cura dei bambini”.
Per garantire la continuità educativa, cioè un passaggio graduale e progressivo nei diversi livelli di apprendimento, è importante che nell’istituto tutte le attività siano organizzate in funzione dell’età dei bambini (ad esempio distinguendo tra piccoli 0-1 anni, medi 1-2 anni e grandi 2-3 anni). La struttura deve inoltre curare gli spazi e gli arredi in modo tale da garantire il benessere e la sicurezza dei bimbi. A tal fine devono essere previsti spazi per l’accoglienza, per il riposo, per i servizi igienici, per la cucina (se previsto il servizio mensa), per le attività di gruppo all’interno e all’esterno della struttura.
La norma Uni prevede che la struttura garantisca anche una sere di situazioni pratiche: come la presenza di una figura famigliare che affianchi il bambino nella fase di ambientamento, cioè nella prima settimana di frequenza, ed che i tempi di allontanamento del genitore/accompagnatore e di permanenza nella struttura siano graduali. Fondamentale è anche che vi sia continuità di frequenza, soprattutto nella fase di ambientamento e che venga garantita la presenza di un educatore di riferimento sia per il bambino che per i genitori.
Secondo la norma, la struttura deve poter avvalersi di collaboratori che abbiano le seguenti caratteristiche: competenze gestionali e competenze specifiche per il lavoro di gruppo e per il coordinamento di gruppi; esperienza tecnica e/o educativa; diploma o laurea specifiche ad indirizzo socio-pedagogico.
Le regole standardizzate si possono estendere anche a tutte quelle strutture chiamate “servizi integrativi all’infanzia” che fungono da supporto ai centri infanzia, ai nidi, ecc., e che svolgono attività dedicate al gioco, culturali e di aggregazione sociale ove, se richiesta, è prevista la presenza di un genitore o di un accompagnatore. Lo scopo generale è quello di favorire un equilibrato sviluppo fisico e psichico dei bambini, di facilitare le relazioni tra bambini ed adulti così come tra piccoli coetanei, offrendo stimoli al loro percorso di crescita e integrando l’esperienza educativa delle famiglie.
Alessandro Giuliani

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