La lettera della nostra gentile lettrice merita un rapido commento, perché è evidente, mi pare, che derivi da esperienze personali particolarmente negative. Esperienze che, ovviamente, non ci permettiamo di mettere in dubbio perché non le conosciamo personalmente. Ci sia però permesso osservare che la scuola primaria italiana è frequentata all’incirca da 2 milioni e mezzo di alunni e alunne e parlare di scuola inutile per tutti ci sembra davvero fuori luogo.
Quanto al fatto che – secondo quanto scrive la lettrice – gli insegnanti non sarebbero in grado di “irreggimentare gli alunni” mi dispiace di non poter condividere la lamentela: benissimo fanno i docenti a non irreggimentare proprio nessuno e a lavorare invece per promuovere in ciascuno il senso dell’impegno e della responsabilità.
“Imporre” lo studio fino alla noia è quanto di peggio la scuola possa fare.
Auguro alla nostra lettrice di incontrare nei prossimi anni scuole e insegnanti migliori (e ce ne sono sicuramente tanti) (R.P.)
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Può sembrare arrogante intitolare la lettera “Due alla scuola e al Ministero” però dopo aver vissuto per 4 anni la nuova scuola primaria sono sempre più convinta che sia completamente inutile e una perdita di tempo mandare i figli in questa scuola.
L’ incapacità totale degli insegnanti di costruire un rapporto atto a irregimentare gli alunni perché la scuola è anche disciplina, quindi a stimolarne l’ interesse, quindi a farli esercitare fino alla noia come quando c’era il glorioso insegnante unico che conosceva le lacune ed era capace di farti fare matematica x 5 ore finché non capivo senza cambi inutili con insegnanti sempre più veline, amiche, complici dello sfacelo.
Vedo bambini incapaci di stare nei banchi, di concentrarsi su un problema, di formulare frasi, di trovare una parola sul vocabolario, ma capacissimi di cercare video invogliati da insegnanti che fanno le ricerche di Wikipedia, ignare di come venga creato Wikipedia.
Non è questione di dislessia o di tutte le scemenze che si tirano fuori per dare lavoro a chi non ne ha, ma è questione del fatto che la scuola non serve a niente, se ne è accorto anche Briatore e per una volta sono d’ accordo con lui.
No, non ha senso, meglio mandarli a zappare e fargli fare le addizioni con le ciotole di semi.
La scuola non è per i bambini, per insegnare, ma per impiegare gente che non saprebbe cosa fare.
Finché la scuola rimarrà altro rispetto al suo ruolo sarà il fallimento della scuola.
Francesca Caricato