Sono passati due anni dall’attentato di Brindisi, che portò alla morte della studentessa Melissa Bassi e al ferimenti di diverse sue compagne di scuola. Tre delle cinque studentesse gravemente ferite frequentano ancora l’istituto Morvillo Falcone, teatro della tragedia. Altre due si sono diplomate e stanno seguendo il loro percorso di vita. “Andiamo avanti, non senza difficoltà, sono passati due anni da allora, ma Melissa è sempre con noi. Tutto quello che facciamo, anche i momenti di svago, è anche per lei. E’ come se continuasse a vivere attraverso di noi” racconta una di loro, Vanessa Capodieci, che stava entrando in classe con la sorella Veronica quando ci fu l’esplosione.
Furono nove in tutto le persone ferite, tra studenti e passanti. Le cinque ragazze mesagnesi che lottarono per la vita sono rimaste unite fra loro. “Ci lega qualcosa di molto forte” spiega Azzurra. “Qualcosa di incredibile, che non dimenticheremo mai”.
L’Ansa scrive che il 19 maggio Brindisi e Mesagne, la città di Melissa Bassi e di tutte le ragazze per le cui sorti si temette esattamente due anni fa, commemoreranno la sedicenne che non c’è più, si stringeranno nel ricordo della ‘strage’ di innocenti per la quale è stato condannato in primo grado all’ergastolo l’imprenditore 70enne di Copertino Giovanni Vantaggiato. Tante le iniziative in programma.
Alle 11 il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, sarà presente nell’istituto Morvillo Falcone con gli studenti. Nel pomeriggio il sottosegretario all’Istruzione Angela D’Onghia parteciperà alla cerimonia di intitolazione del parco del Cillarese che si chiamerà ’19 maggio’. Anche a Mesagne, cittadina di origine di tutte le ragazze ferite, sono in programma commemorazioni che termineranno in serata, alle 20.30, con una fiaccolata. Veronica, Vanessa, Selena, Azzurra e Sabrina ci saranno.
Di sicuro prenderanno parte alle celebrazioni religiose a Mesagne, saranno tutte accanto a Massimo e Rita Bassi, i genitori dell’unica vittima, che continuano a seguire udienza per udienza il processo d’appello, la cui sentenza è prevista il 23 giugno prossimo. Veronica Capodieci frequentava all’epoca il primo superiore. Rimase a lungo in coma. Ancora oggi deve sottoporsi a interventi chirurgici per ripristinare la completa funzionalità di alcune parti del corpo che furono devastate dalle ustioni provocate dalla esplosione. La sorella maggiore, Vanessa, che tentò di salvarla facendole da scudo, racconta che il peggio non è ancora passato ma si va avanti. Veronica ora frequenta il terzo superiore, proprio alla Morvillo Falcone. Si è recata per un periodo da Mesagne a Brindisi in pullman, esattamente come tutte le studentesse facevano fino al giorno dell’attentato. Ora preferisce che l’accompagnino i genitori. Vanessa Capodieci, invece, lavora nell’azienda di famiglia. Sabrina Ribezzi si è diplomata lo scorso anno. Ora cerca una occupazione. Azzurra Camarda, invece, si appresta a fare gli esami di Stato, quest’anno. Selena, compagna di banco di Melissa, fa il quarto superiore sempre in quella classe dal banco vuoto.
Il 19 maggio, spiega Azzurra, né lei né Selena saranno a scuola. “Preferiamo andare al cimitero di Mesagne, Melissa riposa lì”. Bon parteciperanno ai discorsi sulla legalità, nel corso delle manifestazioni che si terranno nelle scuole della provincia, e agli incontri organizzati anche dall’Unione degli studenti che all’indomani dell’attentato scesero in piazza con le magliette “Io non ho paura”. Forse così si sentiranno più vicino a Melissa.
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