Curiosa vicenda quella che vede protagonisti due collaboratori scolastici di un liceo romano che vengono sottoposti a procedimento disciplinare per essersi rivolti ad una organizzazione sindacale.
Il caso, reso noto dal sindacato Unicobas, è tutto sommato abbastanza semplice e lineare.
La dirigente scolastica del liceo in questione dispone che due collaboratrici scolastiche si occupino della cura personale di un ragazzo disabile al quale peraltro risulta anche assegnato un assistente educativo con lo specifico incarico di cura della persona.
Le due collaboratrici ritengono che l’ordine di servizio impartito nei loro confronti non sia legittimo e così si rivolgono all’Unicobas che con un’ampia e articolata lettera invita la dirigente scolastica a rivedere la propria decisione.
La risposta della dirigente scolastica è tanto immediata quanto strana: invece di aprire un confronto con le collaboratrici per trovare una soluzione concreta del problema (anche e soprattutto nello stesso interesse dello studente), la ds invia una lettera di due righe all’Unicobas e ad entrambe le dipendenti.
Il contenuto è lapidario: con riferimento alla contestazione da voi sollevata si informa che gli atti del caso sono stati trasmessi in data odierna all’ufficio procedimenti disciplinari dell’Usr Lazio.
Sembra quasi che il messaggio sia: contestare una disposizione di servizio del ds – per il tramite di una organizzazione sindacale – rappresenta di per sé una buona ragione per aprire un procedimento disciplinare.
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