Gentile Redazione,
siamo due docenti e non parliamo a nome di alcun Istituto, esprimiamo semplicemente un parere all’ interno di un ambito che invece ci appartiene: l’insegnamento. Da Marzo dello scorso anno siamo con i ragazzi ogni mattina e ogni mattina ci assicuriamo che stiano bene, che non si sentano soli, che abbiano parole di conforto. Abbiamo creato progetti nuovi nell’immediato e strategie utili per consentire agli studenti di sentirsi, ancora e nonostante tutto, parte integrante ed attiva di un gruppo che per cinque anni vive un percorso di vita in una comunità chiamata Scuola.
Abbiamo mantenuto un costante dialogo con i genitori per comprendere le reali e concrete esigenze delle famiglie e degli studenti; rimodulato completamente la programmazione per darne una dimensione più umana oltre un freddo schermo pieno di volti sconcertati; modificato strategie didattico-educative per andare incontro alle loro esigenze e dato alla valutazione un senso concreto che nulla ha a che fare con un numero matematico o statistiche.
Valutiamo il momento e non la persona e facciamo capire ai nostri studenti che un voto appartiene ad un istante e non alla loro dignità. Pertanto la burocrazia è dei burocrati non certo dei docenti. Sostenere il contrario significa dare in pasto alla folla una categoria da sbranare. Non siamo perfetti, per fortuna, e come in ogni ambiente lavorativo esiste chi lavora e chi no, chi mette passione e chi no.
Ma la maggior parte di noi si dedica con grande fermezza e metodo, con autorevolezza ed empatia alla formazione della persona, a donare conoscenza perché diventi competenza, ad affrontare un periodo caotico senza mai perdere di vista il soggetto principale del nostro agire: gli studenti. Non si è insegnanti se non si ha la capacità di imparare, di comunicare e di dialogare su un terreno di scambio reciproco.
Non ci scusiamo affatto, semmai ringraziamo i nostri ragazzi che hanno partecipato con curiosità ed empatia alle nostre lezioni, manifestando gratitudine per il nostro impegno e la quotidiana capacità di ascolto.
Natalia Aradis
Cinzia De Angelis
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