Due milioni di euro di risarcimento: è la richiesta avanzata dai familiari di Tommaso D’Agostino, il piccolo di 4 anni travolto e ucciso da una Passat il 18 maggio di due anni fa. L’automobile, all’improvviso “sfrenata” e trasformata in un veicolo impazzito privo di guidatore, sfondò la recinzione esterna del giardino dell’asilo proprio mentre il piccolo giocava nel con i compagni della scuola dell’Infanzia 1° Maggio della località Pile, vicino L’Aquila. In quattro rimasero feriti, ma per lui non ci fu nulla da fare.
Il Tg3 Abruzzo del 3 aprile ha riportato i contenuti dell’udienza svolta nel Tribunale dell’Aquila davanti al gup Guendalina Buccella.
L’avvocato della parte civile Tommaso Colella, ha citato come responsabili il ministero dell’Istruzione, il Comune dell’Aquila e l’assicurazione dell’auto che travolse i bambini. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 26 giugno.
L’Ansa riporta che alla 39enne bulgara che aveva parcheggiato la Passat nei pressi della stessa scuola per prendere il figlio, sono contestati i reati di omicidio stradale e lesioni: “secondo l’accusa la donna ha parcheggiato l’auto senza mettere il freno a mano, per poi scendere dal veicolo”.
Il suo legale, Francesco Valentini, ha annunciato che intende chiedere al giudice l’applicazione della formula del rito abbreviato, quindi con ammissione della colpa da parte dell’assistita.
Però anche altri rischiano di andare a processo: sono il responsabile del servizio prevenzione dell’istituto comprensivo Mazzini del quale fa parte la scuola dell’infanzia di Pile; il responsabile del settore edilizia scolastica del Comune dell’Aquila e direttore dei lavori nell’appalto del complesso scolastico; la dirigente scolastica della scuola dove è avvenuto il tragico fatto nella primavera del 2022.
Queste le parole, dense di emozione e di paura, pronunciate poco dopo la tragedia da un papà di uno dei circa 40 bambini della scuola dell’infanzia dove ai consumò l’incidente:
“Sembrava un girone dantesco: quando siamo arrivati abbiamo trovato gente in lacrime in strada e il pianto dei bimbi che ci ha fatto fermare il cuore. Intorno a noi le ambulanze e le auto delle forze dell’ordine, le sirene. Siamo subito corsi dentro, facendoci largo tra i soccorritori, una scena spaventosa e surreale”, conclude il genitore.
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