“E’ giusto avere due ministeri, uno per la scuola e l’altro per l’Università. Ma per arrivare a sdoppiare il Miur serve una legge, occorrono regolamenti, decreti trasferimenti di sedi e personale. E soprattutto servirà almeno un anno di lavoro”.
Lo ha dichiarato Gabriele Toccafondi, capogruppo di Italia Viva in Commissione Cultura alla Camera, ai microfoni di Radio Cusano Campus.
Toccafondi ricorda che con la riforma Bassanini del 1999 nacque il Ministero di Istruzione, Ricerca e Università e che, da allora, solo in una circostanza venne effettuato uno sdoppiamento, dal 2006 al 2008, quando a capo dell’istruzione venne messo Beppe Fioroni e all’Università andò Fabio Mussi.
Ma l’iter fu lungo e complesso.
Innanzitutto fu necessario un decreto legge, il numero 181 del 18 maggio 2006, convertito in legge a metà luglio.
Con la legge finanziaria per il 2008, anche per esigenze di contenimento della spesa, venne però stabilito in 13 il numero massimo dei ministeri, con l’obbligo per il Governo di rivedere la composizione dell’esecutivo e delle diverse strutture.
E così nel maggio del 2008, con un nuovo decreto legge i due Ministeri vennero accorpati.
Dividere nuovamente scuola e università non sarà facile e ci varrà anche del tempo.
“Istruzione, formazione, università e ricerca – spiega Toccafondi – sono temi complessi, riguardano problematiche stratificate nel tempo, politiche e scelte molto differenti, riguardano il futuro dei ragazzi. Per scuola e università invece servono risposte immediate”.
Sulla divisione del Miur in due ministeri, insomma, non c’è accordo pieno neppure all’interno della stessa maggioranza di Governo. Non è detto, quindi, che l’operazione vada in porto tanto facilmente.
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