Dalla fine della pandemia il termine giapponese “Hikikomori” è entrato nel linguaggio quotidiano per descrivere la situazione in cui si trovavano molti giovani italiani, quella di isolarsi volutamente dal mondo, rifugiandosi nella propria stanza e tagliando i rapporti con l’esterno.
Ma all’istituto tecnico Planck di Treviso arriva un lieto fine. Due studenti della scuola, dopo il lockdown e la didattica a distanza, erano stati avvolti dal ciclone dell’isolamento, non volendo più uscire e andare a scuola. Grazie all’aiuto di quest’ultima, dell’Usl e dei compagni sono riusciti a ritornare in classe e a diplomarsi.
Come ha dichiarato la dirigente scolastica, Emanuela Pol alla Tribuna di Treviso: “non ci siamo mai arresi, famiglie e scuola. La conquista più bella è essere riusciti a portarli all’esame. A dispetto delle fragilità”. La ds insieme allo psicologo scolastico sono riusciti a prendere in mano la situazione, perché di fatto si trattava di due casi di dispersione scolastica.
“Già sul finire del quarto anno, i due ritornano in classe. Riescono a recuperare il tempo perduto e ottenere la promozione in quinta” – prosegue la dirigente – “pur con qualche difficoltà, i due studenti ce la fanno. E riusciranno a sostenere l’esame di maturità: la vittoria più grande. Non sarà facile per loro, l’affronteranno con qualche fragilità. Ma è impossibile non ricordare quanto successo al quarto anno: a scuola non venivano più, la scuola l’avevano lasciata”.
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