Categorie: Personale

Due sit-in dei precari davanti al ministero. E Flc-Cgil: sanare “Quota96”

Nel pomeriggio sempre in viale Trastevere è previsto anche un sit-in degli insegnanti precari, muniti di settimana enigmistica, matite e penne, per ribadire la loro contrarietà al “concorso-truffa”. I precari spiegano: ”Invece di investire sulla scuola, di favorire il turn-over degli insegnanti, di garantire agli studenti la continuità della didattica e nello stesso tempo favorire l’accesso alle nuove generazioni nel mondo della scuola, il Governo ha deciso di dichiarare guerra al precariato. Ai diritti di chi lavora e alle legittime aspirazioni degli studenti la classe dirigente risponde con la riduzione dei posti e con l’esasperazione del conflitto generazionale, di cui la sottomissione continua degli aspiranti insegnanti a test di batteria e a meccaniche valutazioni ripetitive non è altro che uno strumento”.
E proprio sulla questione del turn-over , la Flc-Cgil ha incontrato ieri le forze politiche del centrosinistra sul tema del mancato pensionamento per i lavoratori della scuola, esclusi dalla riforma Fornero sulle pensioni. 
In modo particolare ha chiesto agli esponenti politici di Pd e Sel, nelle persone degli onorevoli Manuela Ghizzoni e Umberto Guidoni, di sostenere l’emendamento che, modificando i requisiti della riforma Fornero, consenta al personale della scuola che avrebbe maturato il diritto a pensione entro il 31 agosto del 2012, di andare in pensione con i requisiti del sistema pensionistico precedente. Emendamento senza il quale vengono penalizzati anche i giovani che vivono oggi una situazione estrema di precariato e ai quali si potrebbe garantire di occupare i posti lasciati liberi dai lavoratori della scuola, essenzialmente nati nel 1952.
Per questo la Flc-Cgil ha chiesto un impegno per un provvedimento legislativo che sani la controversia.
Impegno che però, ed è facile intuirlo, può sprigionare in questo preciso momento profumo di campagna elettorale, mentre i lavoratori della scuola del comitato “Quota 96”  vogliono solo certezze e garanzia di godere del loro sacrosanto diritto.

Pasquale Almirante

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