Uno studente e una studentessa del Liceo Classico «Colletta» di Avellino sono stati scoperti con un altro cellulare, al di fuori di quello consegnato, mentre copiavano la traduzione sugli ‘Ultimi giorni di Tiberio’, brano tratto dagli Annales di Tacito. Questo è quanto riporta un articolo de Il Mattino in cui si scrive: “Il fatto è accaduto il giorno della seconda prova degli esami, e tante sono state le voci che si sono rincorse da quel momento. Ieri mattina, però, c’è stato l’atto ufficiale e gli studenti che sostengono, pare, di avere i cellulari, ma spenti e, quindi, non utilizzati, si sono rivolti a degli avvocati per fare ricorso al Tar e dare la propria versione dei fatti, sperando di recuperare la prova conclusiva di un lungo percorso di studi e di non dover ripetere l’anno. A intervenire a fermare i due ragazzi prima uno dei commissari e poi proprio il presidente: l’atto compiuto è espressamente vietato sia agli esami di Stato, sia in qualsiasi concorso pubblico. Prontamente sono stati avvisati dell’accaduto anche l’ispettore incaricato sulla vigilanza agli esami di Stato e il dirigente dell’Ufficio Scolastico, Ambito Territoriale di Avellino”.
A tal proposito la giurisprudenza non è d’aiuto, infatti, con sent. n. 391 del 27.01.2012 la VI sezione ha ritenuto legittima l’esclusione di un candidato il cui telefono cellulare aveva squillato durante la prova d’esame in conseguenza dell’attivazione della sveglia, senza che sia stato ritenuto necessario dimostrarne l’utilizzo al fine di mettersi in contatto con l’esterno. Mentre con sent. n. 4834 del 12.09.2012 sempre la VI sezione ha, invece, ritenuto ingiustificato il comportamento della commissione d’esame che aveva escluso una candidata sorpresa a copiare da un telefono cellulare palmare, in quanto la sanzione espulsiva avrebbe prescisso dal contesto valutativo dell’intera personalità e del percorso scolastico dello studente.